Vedi ERICE dell'anno: 1960 - 1973 - 1994
ERICE (v. vol. iii, p. 413)
Negli anni 1967 e 1969 la Soprintendenza alle Antichità di Palermo ha condotto numerosi saggi di scavo alle fortificazioni elimo-puniche e alla necropoli di età ellenistica, contribuendo così alla soluzione di alcuni problemi di carattere topografico e cronologico, che finora dovevano fondarsi quasi esclusivamente sulle fonti letterarie. Contemporaneamente all'indagine sul terreno, il riesame critico delle testimonianze archeologiche provenienti da E. e dal territorio limitrofo ha portato ad un più esatto inquadramento storico-artistico delle vestigia monumentali e degli oggetti d'arte minore, specialmente per quel che concerne la fase di vita punica (inizio del VI-prima metà del III sec. a. C.).
I sondaggi condotti nell'inverno 1967 alla base di due torri nel tratto delle mura che si estende fra Porta Trapani e Porta Carmine, hanno permesso di stabilire con esattezza la tecnica costruttiva e le varie fasi cronologiche delle fortificazioni ericine, grazie anche all'abbondante materiale ceramico rinvenuto in situ. Si è messo in luce il piano di fondazione delle torri, che risultano pertanto composte da tre filari in struttura megalitica poggianti su uno strato di piccole pietre rozze senza conglomerato, le quali costituiscono una sorta di massicciata di livellamento delle asperità del suolo roccioso. Al di sopra si ergono diverse assise in opera quadrata (Lugli), formate da blocchi allungati tagliati abbastanza regolarmente, pur essi giustapposti senza coesivo e con scaglie orizzontali negli interstizi per rispettare l'isolinearità dell'allettamento. I filari in tecnica megalitica, a giudicare dai numerosissimi frammenti di ceramica elima con decorazione geometrica in bruno su fondo ingubbiato chiaro rinvenuti sul piano di posa dei blocchi, appartengono al primo periodo di vita della città in epoca storica (fase elima: VIII-VI sec. a. C.), mentre le assise in opera quadrata possono attribuirsi, grazie anche alle lettere puniche incise sui blocchi prima della loro messa in opera specialmente in prossimità delle postierle, al periodo della dominazione cartaginese, e precisamente alla fine del VI-inizio del V sec. a. C., se si considerano le strette analogie che le postierle di E. ad arco e ad ogiva presentano con opere contemporanee di architettura siceliota (mura di Selinunte) e puniche locali, pure influenzate da modelli greci (la cinta muraria di Mozia specialmente nel tratto presso Porta Nord).
Durante gli scavi alle mura si è rinvenuto anche un frammento di stele votiva con dedica a Tanit, di tipo nordafricano di età ellenistica, evidentemente reimpiegato.
La necropoli tardo-punica, che alcuni antichi rinvenimenti di urne cinerarie collocavano fuori Porta Trapani, nel terreno oggi occupato dall'albergo Jolly, è stata portata alla luce nell'autunno 1969. Consta di deposizioni entro urne biansate in argilla rossastra di tipo punico, generalmente ricoperte da un piattello, e accanto alle quali erano posti i vasi da offerta, per lo più rozzi unguentari piriformi e fusiformi senza decorazione; non manca tuttavia qualche esemplare di lèkythos ariballica e di altri vasetti miniaturistici di tarda età ellenistica. Le numerose monete puniche confermano la frequentazione della necropoli, già evidente dai dati ceramici, nel periodo compreso fra il IV e il II sec. a. C. La povertà dei corredi e l'uso generalizzato dell'incenerazione si accordano, da un lato, con quanto sappiamo circa i costumi funerarî tardo-punici, dall'altro, mostrano il declinare della città nel periodo posteriore alla conquista romana della seconda metà del III sec. a. C.
Il materiale archeologico conservato nel locale Museo Comunale A. Cordici rivela un prezioso ausilio all'indagine archeologica, abbracciando tutto il periodo di vita del centro indigeno, dalla preistoria alla fase di dominazione cartaginese, e poi a quella romana repubblicana ed imperiale.
Accanto a un bel vaso a saliera della cultura della Conca d'Oro appaiono numerosi frammenti ceramici con decorazione impressa a reticolato, meandri, cerchielli ecc., tipici della Sicilia indigena della prima Età del Ferro (stile S. Angelo Muxaro), ed inoltre frammenti fatti al tornio e dipinti con decorazione geometrica a sintassi prevalentemente metopale, caratteristici della ceramica dei centri elimi dell'isola, frammenti di vasi corinzî, attici a figure nere e a figure rosse. Non mancano le terrecotte arcaiche ed ellenistiche, anche di tipo tarantino, le sculture in marmo (due teste femminili di Afrodite), i bronzetti di tipo "siculo" e quelli egittizzanti, importati dal commercio fenicio, come gli amuleti, gli scarabei e le conterie in pasta vitrea policroma. Si può ricordare inoltre una ricca serie di vasi acromi di tipo punico, di bolli di anfore rodi, ed alcune iscrizioni greche e romane. Pure recentemente è stato pubblicato il medagliere del museo.
Nel complesso, e alla luce degli ultimi scavi, E. mostra nel periodo della dominazione cartaginese (che è poi quello cui corrispondono le più numerose testimonianze archeologiche superstiti) una facies culturale alquanto eteroclita e parzialmente aberrante rispetto alle altre colonie puniche della Sicilia, improntata dalle forti eredità del sostrato elimo e nel contempo aperta alle influenze del limitrofo mondo siceliota, mentre tardivi e non caratterizzanti appieno sono gli apporti di tipo e di derivazione peculiarmente cartaginesi.
Bibl.: A. M. Bisi, Testimonianze fenicio-puniche ad Erice, in Oriens Antiquus, V, 1966, pp. 238-248, tavv. LVI-LIX; id., Sicilia sconosciuta. Il Museo Cordici di Erice, in Archeologia, 1967, pp. 346-351; id., Ricerche sull'origine e la cronologia delle mura "puniche" di Erice, in Sicilia Archeologica, I, 1968, pp. 17-27; id., Sondaggi alle mure puniche di Erice, in Archeologia, 1968, pp. 103-106; id., Erice (Trapani) - Saggi alle fortificazioni puniche, in Not. Scavi, 1968, pp. 272-292; id., Saggi alle fortificazioni puniche di Erice (Trapani), in Oriens Antiquus, VIII, 1969, pp. 223-224, tavv. LV-LIX: id., Un frammento di stele con iscrizione punica da Erice, in Annali dell'Istituto Orientale di Napoli, XIX, 1969, pp. 112-116, tavv. I-II; id., Erice punica, in Trapani, XIV, 3-5, aprile-giugno 1969, pp. 3-16; id., Scavi nella necropoli punica di Erice, in Oriens Antiquus, VIII, 1969, p. 222-223; A. Tusa, Catalogo delle monete del Museo Archeologico A. Cordici di Erice, in Sicilia Archeologica, II, 7, 1969, pp. 29-45 (e seguito); A. M. Bisi, Catalogo del Museo A. Cordici di Erice, in Sicilia Archeologica, II, 8, 1969.