Psicanalista tedesco naturalizzato statunitense (Francoforte sul Meno 1900 - Muralto, Svizzera, 1980). Ha contribuito notevolmente ad allargare la dottrina psicanalitica dall'indagine sulla psiche individuale a quella sull'inconscio sociale, criticando dell'indirizzo freudiano soprattutto la teoria delle pulsioni biologiche come chiave per la comprensione del comportamento umano; secondo F. la psiche umana è già in gran parte affrancata e tende sempre più ad affrancarsi dalla natura, e compito della psicanalisi è di favorire lo stabilirsi di un nuovo equilibrio tra l'uomo e il mutato ambiente socio-culturale.
F. studiò psicologia e sociologia a Heidelberg, Francoforte e Monaco, e si specializzò in psicanalisi all'Istituto di psicanalisi di Berlino; dal 1926 si dedicò alla psicologia applicata; trasferitosi nel 1934 negli USA, insegnò psicologia e psicanalisi alla National University of Mexico (dal 1951) e alla New York University (dal 1962). Anche la moglie Frieda, nata Reichmann (Karlsruhe 1899 - Chestnut Lodge, Maryland, 1957), fu psicanalista e psicoterapeuta.
Tra le sue opere: Escape from freedom (1941; trad. it. 1963); Psychoanalysis and religion (1950; trad. it. 1961); The forgotten language (1951; trad. it. 1962); The sane society (1955; trad. it. 1960); The art of loving (1956; trad. it. 1963); Sigmund Freud's mission; an analysis of his personality and influence (1959; trad. it. 1962); Beyond the chains of illusion: my encounter with Marx and Freud (1962; trad. it. 1968); The dogma of Christ and other essays on religion, psychology and culture (1963); The heart of man; its genius for good and evil (1964; trad. it. 1965); The revolution of hope; toward a humanized technology (1968; trad. it. 1978); The crisis of psychoanalysis (1970; trad. it. 1976); The anatomy of human destructiveness (1973; trad. it. 1975); To have or to be? (1976; trad. it. 1977); Greatness and limitations of Freud's psychoanalysis (1979; trad. it. 1979).