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KETTELHUT, Erich

di Alessandro Cappabianca - Enciclopedia del Cinema (2003)
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Kettelhut, Erich

Alessandro Cappabianca

Scenografo tedesco, nato a Berlino il 1° novembre 1893 e morto ad Amburgo il 13 marzo 1979. Faceva parte della triade di grandi scenografi di formazione espressionista (assieme a Otto Hunte e a Karl Vollbrecht), al cui interno ricopriva un ruolo intermedio, in parte ideativo, in parte di preparazione dei disegni particolareggiati. La triade è legata ad alcuni tra i migliori film di Fritz Lang, Dr. Mabuse, der Spieler (1922; Il dottor Mabuse), Die Nibelungen (1924; La canzone dei Nibelunghi) e Metropolis (1927).

Dopo aver completato gli studi e aver compiuto le prime esperienze professionali come decoratore di scenografie teatrali, debuttò nel cinema con il film in otto parti Die Herrin der Welt (1919; La signora del mondo) di Joe May, in collaborazione con Martin Jacoby-Boy, Hunte e Vollbrecht, e diede il suo contributo ad altri film prima dell'incontro con Fritz Lang (per il rapporto con il regista v. anche Hunte, Otto). Al di là del confronto con una cifra stilistica forte come quella langhiana, e al di fuori dei condizionamenti di ogni lavoro d'équipe, le prove più personali di K. si riscontrano nelle scenografie realizzate per due film di Paul Czinner: Doña Juana (1927), in cui collaborò con Leo Pasetti, e Fräulein Else (1929), nonché in quelle per Asphalt (1929; Asfalto) di May. È in quest'ultimo, infatti, che K. rivela una sensibilità peculiare, non tanto ascrivibile alla temperie espressionista in senso stretto quanto all'universo umiliato del silenzio piccolo-borghese, proprio del Kammerspiel del grande sceneggiatore Carl Mayer. Tuttavia la scala ‒ luogo simbolico tipico della 'fotogenia dell'anima', regno dei drammatici contrasti tra luci e ombre ‒ ideata da K. per Asphalt appartiene di diritto alla serie canonica delle scale espressioniste, a cominciare da Hintertreppe (1921) di Leopold Jessner e Paul Leni.Ma il richiamo all'avanguardia può essere convalidato da un ulteriore elemento: prima ancora di lavorare per Czinner e May, K. aveva prestato la sua consulenza scenografica (e la sua perizia tecnica) a Berlin. Die Sinfonie der Grossstadt (1927) di Walther Ruttmann, le cui immagini in qualche modo 'rubate' (tipiche del documentario) imponevano l'esigenza di mascherare la macchina da presa (e gli stessi operatori) con elementi scenici posticci, spesso da inventare e allestire sul momento, per i quali l'abilità e la discrezione di K. si rivelarono doti estremamente preziose. La carriera di K., da quell'abile professionista che era, continuò negli anni Trenta con le scenografie per film di Robert Siodmak, Paul Martin, André Beucler, Johannes Meyer, Karl Hartl, ma ormai il cinema tedesco non offriva più grandi opportunità. Dopo il vuoto spaventoso degli anni Quaranta, tra il nazismo e la guerra, anche gli anni Cinquanta non presentarono che occasioni mediocri: K. non se l'era sentita di lasciare la Germania, come altri avevano fatto, e continuò a prestare la sua opera per film di scarso valore di Harald Reinl, Josef von Baky, Georg Jacoby, Gustav Fröhlich e altri. Significativo, però, appare il nuovo incontro con F. Lang, tornato in patria dagli Stati Uniti per girare nel 1960 l'ultimo film della 'serie Mabuse', Die 1000 Augen des Dr. Mabuse (Il diabolico dottor Mabuse), dove l'estrema incarnazione del personaggio langhiano si inserisce in un universo tecnologico attualissimo, nel monopolio terrificante di un potere pervasivo e occulto.

Vedi anche
Gustav Fröhlich Fröhlich, Gustav. - Attore tedesco (Hannover 1902 - Lugano 1987). Si affermò nel cinema nel 1926 come protagonista di Metropolis di F. Lang. Sobrio e incisivo, riscosse un grande favore di pubblico. Tra i suoi film: Asphalt (1929); Brand in der Oper (1930); Gloria (1931); Barcarole (1935); Der grosse ... Joe May Nome d'arte del regista cinematografico Joseph Mandel (Vienna 1880 - Hollywood 1954); regista di operette, pioniere del cinema tedesco, diresse una serie poliziesca (Stuart webbs, 1913-14) e alcuni film: Veritas vincit (1916); Das indische Grabmal (1921), nel quale esordì come sceneggiatore F. Lang. ... Paul Leni Leni ‹léeni›, Paul. - Regista tedesco (Stoccarda 1885 - Hollywood 1929); scenografo e regista con Max Reinhardt, realizzò varî film, in Germania e poi negli USA, dominati dal gusto dell'orrido e del macabro: Hintertreppe (La scala di servizio, 1921); Das Wachsfigurenkabinett (1924); The man who laughs ... Fritz Lang Lang ‹laṅ›, Fritz. - Regista cinematografico austriaco (Vienna 1890 - Los Angeles 1976); pittore e illustratore, avviato al cinema da E. Pommer, lavorò dapprima in Germania, dove realizzò alcune pellicole di notevole importanza nella storia del cinema e della cultura europea fra le due guerre mondiali: ...
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èrica
erica èrica s. f. [lat. scient. Erica, dal gr. ἐρίκη o ἐρείκη, lat. class. erīce]. – Genere di piante ericacee con numerose specie dell’Africa merid., e poche, ma assai diffuse, dei paesi mediterranei: sono suffrutici, arbusti o piccoli...
èrice
erice èrice s. m. [lat. scient. Eryx, dal nome del mitico eroe Erice (gr. ῎Ερυξ, lat. Eryx), figlio di Posidone, ucciso in una lotta da Eracle]. – Genere di piccoli serpenti della famiglia boidi, a cui appartiene Eryx thebaicus, lungo circa...
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