erigere
In If XXXII 45 e poi ch'ebber [Alessandro e Napoleone degli Alberti] li visi a me eretti, / li occhi lor... / gocciar su per le labbra, il verbo vale " rivolgere verso l'alto ", " drizzare ".
Il participio ‛ eretto ' ricorre, in unione col verbo ‛ stare ', con valore predicativo: If XIV 111 [il Veglio di Creta] sta 'n su quel [piede di terracotta], più che 'n su l'altro, eretto, e Pd XXIII 10 così la donna mïa stava eretta. In entrambi i passi vale " che si tiene dritto sulla persona ", " ritto "; ma mentre nel primo caso ‛ stare e. ' ha più il significato di " poggiare ", nell'altro contribuisce a descrivere l'atteggiamento rapito di Beatrice che guarda in su e si sforza di scorgere le figure di Cristo e di Maria che stanno per apparire. Ancora con valore predicativo in Pd XXI 29 vid'io uno scaleo eretto in suso [" proteso verso l'alto "] / tanto, che nol seguiva la mia luce.
Con valore attributivo, sempre riferito a ‛ scaleo ', in Pg XV 36 Intrate quinci / ad un Scaleo vie men che li altri eretto, " ripido " (per la punteggiatura, cfr. Petrocchi, ad l.). V. anche ERGERE.