Erisitone (Erisittone)
Personaggio mitico il cui nome ricorre in Pg XXIII 26, in una terzina nella quale D., sintetizzando una leggenda ampiamente trattata da Ovidio (Met. VIII 738-878), crea una similitudine intesa a chiarire lo stato di magrezza cui sono ridotti i golosi del sesto girone: Non credo che così a buccia strema / Erisittone fosse fatto secco, / per digiunar, quando più n'ebbe tema.
Figlio di Triopa, re di Tessaglia, E. fu punito da Cerere con una fame insaziabile, per aver abbattuto una quercia di una selva a lei sacra. Incalzato dalla necessità di procurarsi cibo, egli consumò tutte le sue sostanze, si spinse al punto di vendere la propria figlia e infine prese a mangiare sé stesso (cfr. Ovidio Met. VIII 875-878 " vis tamen illa mali postquam consumpserat omnem / materiam... / ipse suos artus lacero divellere morsu / coepit, et infelix minuendo corpus alebat ").