ERITEMA (dal gr. ἐρύϑημα "rossore"; lat. erythema; ted. Hautrötung)
Questo termine indica in medicina una condizione morbosa che può avere cause multiple e comparire perciò in quadri clinici molto diversi, caratterizzata essenzialmente da un rossore congestizio della pelle, circoscritto o più o meno diffuso, di solito temporaneo e che scompare momentaneamente sotto la pressione del dito (J. Darier). Si distingue un e. attivo o arterioso o per flussione e un e. passivo o venoso o per stasi; secondo i caratteri dell'elemento eruttivo, l'e. semplice e l'e. deformato per aggiunta, p. es., d'un'infiltrazione cellulare (e. papuloso), d'una nodosità profonda (e. nodoso; v. appresso), d'un'emorragia interstiziale (e. purpurico), d'un edema intradermico (e. urticato), ecc. Secondo l'estensione e la configurazione si distinguono varî tipi: l'e. scarlattiniforme con un rossore vivo, uniforme, più o meno generalizzato, diffuso o risultante dalla confluenza di punti iperemici miliari o lenticolari; l'e. morbilitorme risultante dalla confluenza di piccole macchie (alla macchia nummulare o lenticolare si dà il nome di roseola, della quale esistono numerose specie: roseola delle febbri eruttive, come nel morbillo; roseola delle forme infettive; roseola sifilitica, tifosa, rash prevaioloso, eruzioni roseoliche del colera, della meningite cerebrospinale, delle setticemie, ecc.; r. medicamentosa: da copaive, sandalo, trementina, antipirina, iodio, ecc.; r. emotiva; ecc.); l'eritema a placche e l'e. figurato (marginato, annulare, ecc.). Secondo la durata, l'eritema può essere acuto, cronico, recidivante. La lesione anatomo-patologica essenziale dell'eritema è la dilatazione dei vasi sanguigni, particolarmente di quelli del corpo papillare; la forma dei territorî vascolari in rapporto alle singole arteriole afferenti spiega la configurazione rotonda od ovalare delle macchie d'eritema; alla congestione intensa vasale può seguire essudazione del plasma e diapedesi dei globuli bianchi insieme con qualche globulo rosso. Secondo le cause che li producono, si distinguono eritemi meccanici, calorici, attinici, chimici, medicamentosi, infettivi, tossici, autotossici, allergici, ecc.
Alle forme eritematose appartengono numerose entità nosografiche quali l'erisipela (v.), l'erisipeloide (v.), l'eritromelalgia (v.), l'intertrigo (v.), l'eritema pernio (v. geloni), l'acne (v.) rosacea, oltre alle forme descritte nelle voci roseola; esantema e alle seguenti.
Eritema essudativo multiforme (F. Hebra), eritema polimorfo (K. M. Kaposi). - Malattia della pelle a decorso pseudoesantematico, dall'aspetto infettivo, ma d'etiologia completamente sconosciuta; si manifesta in persone giovani. L'eruzione appare in forma acuta, con topografia bilaterale simmetrica, al lato estensorio dell'estremità, al viso, e con minor frequenza in altre sedi. Il numero degli elementi è vario: ora isolati, ora confluenti, essi appaiono in forma d'eritemi o d'infiltrati papuloidi, di color vinoso, associati talvolta a forme vescicolari, più di rado a chiazze di porpora, a forme bollose. Spessissimo le chiazze s'ampliano alla periferia e, dall'esaurimento centrale che ne può conseguire, derivano figure ad anelli, a segmenti di cerchio, a linee policicliche, a cerchi concentrici (erythema iris, herpes iris). L'eruzione può avere tipo evitemato-papuloso, bolloso, nodoso, purpurico, ecc. con tutte le forme intermedie. S'accompagna a tumefazione delle parti, senso di bruciore, di tensione, prurito. Qualche volta coesistono fenomeni generali, dolori artralgici, febbre lieve, gastralgia, ecc. Il decorso, vario a seconda dell'estensione e dell'intensità del processo, oscilla da 1 a 3 settimane. Non sono rare le recidive. Casi gravi sono oggi eccezionali. La diagnosi riesce per lo più facile. Le cause sono sconosciute; compare talvolta nel corso di malattie infettive; secondo alcuni dipenderebbe da una vera e propria setticemia, più o meno altenuata, in rapporto forse, secondo altri, a focolai settici viscerali, tonsillari, genito-urinarî, ecc. La cura è sintomatica, con palliativi locali, ed eventualmente con terapia generale antireumatica.
Eritema infettivo (megaloeritema epidemico, quinta malattia). - E di natura infettiva, abbastanza raro, caratterizzato da un esantema a grandi macchie rosso vive, rilevate, talora simili a ponfi, di rapida comparsa e che prediligono la faccia e le parti estensorie delle estremità superiori e inferiori. Può confondersi col morbillo, con l'eritema essudativo multiforme e talora con la rosolia. S'osserva nell'età giovanile (da 1 a 20 anni) per lo più in forma di piccole epidemie. Non presenta un periodo prodromico e l'eruzione dura in genere una settimana (raramente può riaccendersi) senza febbre e senza fenomeni generali notevoli. Talora è accompagnato da prurito, non mai da desquamazione. Non partecipano all'affezione altre parti del corpo, né s'osservano complicazioni. La guarigione s'ottiene senza l'ausilio d'alcuna terapia.
Eritema nodoso. - Malattia acuta da infezione che può presentarsi come una forma morbosa isolata, talora con diffusione epidemica, oppure conseguire ad altre forme come tonsillite, poliartrite reumatica acuta; i soggetti linfatici vi sono specialmente predisposti. L'eritema nodoso presenta sintomi generali e alterazioni cutanee. I primi consistono in malessere, astenia, febbre, depressione psichica. Sulla pelle compaiono nodosità di varia grandezza, da una nocciola a un pugno, di colorito rosso, molto dolenti, che si distribuiscono preferibilmente sulla faccia anteriore delle gambe. In prosieguo di tempo, i nodi assumono successivamente colorazioni varie, rosso livido, azzurrognola, verdastra, giallastra fino a scomparire. Il succedersi delle varie tinte è identico a quello che s'osserva nelle contusioni donde il nome d'eritema contusiforme dato alla malattia. La sua durata è di 3-4 settimane. Tra le complicazioni hanno importanza i dolori articolari e le artriti che possono anche precedere le manifestazioni cutanee, le lesioni cardiache, specialmente endocarditiche, lo sfacelo ulcerativo dei nodi della pelle, la formazione di vescicole e di pustole nelle loro sedi. L'esito della malattia è per lo più favorevole. Il trattamento generale consiste in riposo a letto, somministrazione di preparati salicilici associato a cure locali per attenuare il bruciore e il dolore provocato dalle lesioni della pelle.