SABRAN, Ermengaud
de. – Figlio di Elzéar di Sabran (morto nel 1300), che affiancò Carlo I d’Angiò durante la conquista del Regno di Sicilia, e di Cecilia di Agoult-Sault; dalla coppia nacque anche un altro figlio, Guglielmo, poi abate di S. Vittore di Marsiglia fra il 1294 e il 1312.
Sabran sposò dapprima Laudune d’Albe Roquemartine (morta ante 1293) e successivamente Alice di Baux Puyricard (morta nel 1311). Ottenne dal padre la signoria di Vaugines (ai piedi del massiccio provenzale del Luberon) e le signorie collegate di Ansouis, Cucuron, Ollières e Sannes (Dipartimento di Vaucluse, nell’odierna regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra) tutte menzionate in occasione dell’omaggio che il padre Elzéar rese al siniscalco nel 1277.
Strettamente legato a Carlo II d’Angiò, Sabran fu consigliere regio prima del 1293, e all’incirca nel 1292 divenne maestro giustiziere del Regno; più o meno nello stesso periodo il re lo investì del comitato di Ariano Irpino. Nel 1305 si vide assegnate dalla corte le signorie di Maddaloni e di Acerenza; il 6 giugno 1308 ricevette tuttavia dal re il merum imperium su Puimichel, zona montuosa sulla riva sinistra del fiume Durance (nel Sud-Est della Francia); ma già alcuni mesi prima (fine 1307) la sua presenza è attestata Oltralpe.
Nel 1308 il re lo designò fra i suoi esecutori testamentari. Il 19 maggio 1310 Sabran fece a sua volta testamento, disponendo di essere sepolto nella chiesa francescana di S. Lorenzo, a Napoli, a prova del suo radicamento in Italia, dove aveva vissuto vent’anni. Morì poco dopo.
I suoi diritti signorili furono ereditati dal figlio di primo letto Elzéar; la figlia Sibilla sposò Tommaso d’Aquino, conte di Acerra. Dalla seconda moglie, Alice, Sabran ebbe un figlio, Guglielmo, e una figlia, Cecilia (morta ante 1311), che sposò Ugo del Balzo di Avellino (morto nel 1303) e successivamente Guglielmo Bollard de Denizy, maresciallo del Regno.
Fonti e Bibl.: Château d’Ansouis, Archives privées de la maison de Sabran (microfilm Archives départementales des Bouches-du-Rhône, 1 mi 33); Marseille, Archives départementales des Bouches-du-Rhône, B 2, c. 9 (omaggio dell’11 gennaio 1277); Apt, Archives municipales, AA17; Sisteron, Archives municipales, BB4.
R. de Forbin d’Oppède, La bienheureuse Delphine de Sabran et les saints de Provence au XIVe siècle, Paris 1883, pp. 19-21, 24, 40, 118, 120 s., 408 s., 412-425; Généalogie historique de la maison de Sabran-Pontevès, Paris 1897, p. 155; J. Cambell, Enquête pour le procès de canonisation de Dauphine de Puimichel comtesse d’Ariano (Apt-Avignon, 1360), Torino 1978, ad ind.; G. Giordanengo, Le droit féodal dans les pays de droit écrit: l’exemple de la Provence et du Dauphiné, XIIe-début XIVe siècle, Roma 1988, pp. 274 s.; A. Kiesewetter, Die Anfänge der Regierung König Karls II. von Anjou (1278-1295). Das Königreich Neapel, die Grafschaft Provence und der Mittelmeeraum zu Ausgang des 13. Jahrhunderts, Husum 1999, p. 419, p. 440 n. 1; F. Mazel, Affaire de foi et affaire de famille en haute Provence au XIVe siècle, autour de saint Elzéar (†1323) et de sainte Dauphine (†1360), Provence historique, XLIX (1999), 195-196, pp. 353-366; Id., Piété nobiliaire et piété princière en Provence sous la première maison d’Anjou (vers 1260-vers 1340), in La noblesse dans les territoires angevins à la fin du Moyen Âge, a cura di N. Coulet-J.-M. Matz, Roma 2000, pp. 527-551; Id., La noblesse et l’Église en Provence, fin Xe-début XIVe siècle. L’exemple des familles d’Agoult-Simiane, de Baux et de Marseille, Paris 2002.