ERMIA di Alessandria
Filosofo neoplatonico del sec. V d. C., scolaro, ad Atene, di Siriano. È autore di un commentario al Fedro platonico (ed. P. Couvreur, Parigi 1901), in cui si rivela chiarissima la dipendenza dal maestro: esso è anzi, probabilmente, una serie di appunti delle lezioni di Siriano. Tale dipendenza è evidente soprattutto nella venerazione di Giamblico, il cui metodo d'interpretazione allegorico-simbolica dei testi platonici è seguito pienamente, come già era seguito da Siriano.
Bibl.: P. Tannery, in Bull. de sc. math. et astr., XIX (1884), p. 319 segg.; M. Schanz, in Hermes, XVIII (1883), pp. 129-36; K. Praechter, in Hermes, XLVI (1911), p. 480, e in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VIII, coll. 732-35; J. R. Asmus, in Byz. Zeitschr., XVIII (1909), p. 455 segg.; XIX (1910), p. 271.