BIGNAMI, Ernesto Adamo
Nacque a Milano il 24 febbr. 1903 da Ignazio, medico di antica origine milanese, e da Maria Felicina Canna. Nel 1925 si laureò in lettere presso l'università di Milano con la tesi La catarsi tragica in Aristotele (successivamente pubblicata sulla Rivista di filosofia neo-scolastica, XVIII [1926], pp. 103-24, 215-52, 335-62) e conseguì il diploma di paleografia e archivistica; poi, nel 1927, si laureò in filosofia presso l'università cattolica del Sacro Cuore di Milano con la tesi Il concetto antiestetico e antispirituale dell'arte presso gli antichi e la posizione mediatrice della Poetica di Aristotele. Gli studi iniziati per le tesi di laurea vennero dal B. approfonditi e lo condussero a pubblicare La Poetica di Aristotele e il concetto dell'arte presso gli antichi (Firenze 1932), premiata in un concorso del ministero della Pubblica Istruzione-Accademia dei Lincei.
Aveva cominciato a insegnare, appena laureato, al liceo dei barnabiti in Milano, diventando pochi anni dopo ordinario nei licei classici, a Voghera prima e al "Parini" di Milano dopo. L'amore verso i giovani lo distaccò dagli studi di critica e di ricerca, e sviluppò in lui interessi pedagogici e didattici, in specie sul modo di condensare in forma semplice, sistematica e mnemonica il contenuto delle diverse discipline.
Nacquero così nel 1931, pubblicati dalla casa editrice dal B. fondata, i "bignamini", libretti tascabili in brochure, racchiudenti le nozioni basilari di ogni materia - quali vengono delineate dai programmi ministeriali - come promemoria negli ultimi ripassi che precedono gli esami di maturità classica, scientifica e tecnica.
L'iniziativa fu tutt'altro che disutile sul piano scolastico, benché per un verso fosse strettamente connessa al concetto, in genere prevalente di fatto, di una scuola nozionistica, della quale non solo rifletteva ma esasperava i limiti, e per un altro verso implicasse il pericolo di diventare unico strumento del ripasso (o addirittura di frettolose preparazioni), soffocando e distorcendo, proprio per la facilità mnemonica degli schemi, ogni modo critico e personale del discente.
Il B. morì a Bergamo il 19 luglio 1958.
Fonti: Oltre ai dati desunti dagli scritti del B., notizie sono state fornite dalla sorella Antonietta Amalia Bignami.