Almirante, Ernesto
Attore teatrale e cinematografico, nato a Mistretta (Messina) il 24 dicembre 1877 e morto a Bologna il 13 dicembre 1964. Caratterista vivace, lavorò con significativi registi cinematografici della commedia italiana degli anni Quaranta e Cinquanta. Interpretò ruoli di arguto comprimario, divenendo molto popolare e sostenendo con dignità il confronto con i fratelli Giacomo (1875-1944), Luigi, Mario (1890-1964) e con la cugina Italia (1890-1941), tutti molto impegnati sia in teatro sia nel cinema.Primogenito di Nunzio, a sua volta figlio di Pasquale, che fu il capostipite di un'illustre famiglia di teatranti siciliani e fervido patriota della Giovine Italia, cominciò a calcare le scene fin da bambino nella compagnia dei genitori (la madre, Anna dell'Este, apparteneva anch'essa a una famiglia di comici veneti), abbandonando però il lavoro molto presto a causa della gracilità fisica che ostacolava i giri di recite attraverso l'Italia. Pur di restare nell'ambiente teatrale, si adattò così a svolgere le funzioni di amministratore. Aiutato da un aspetto più maturo che aveva trasformato l'originaria gracilità in una vera e propria risorsa, A. ebbe però la possibilità di tornare a recitare, iniziando una feconda avventura nel cinema, quando Mario Mattoli lo scelse per la spiritosa caratterizzazione di un magistrato in Imputato alzatevi! (1939). Lavorò intensamente per il grande schermo nel lungo periodo in cui dai film dell'epoca fascista si giunse alla svolta del Neorealismo e alla produzione del post-neorealismo, suscitando la simpatia del pubblico con il suo aspetto di piccolo uomo dell'Ottocento capitato in storie e tra personaggi del nuovo secolo. Venne infatti chiamato da Mario Camerini per Una romantica avventura (1940), da Pietro Germi per Il testimone (1946), da Luigi Zampa per Vivere in pace (1947) e Anni difficili (1948), da Alessandro Blasetti per Prima comunione (1950), da Mario Monicelli per Guardie e ladri (1951) e da Federico Fellini per Lo sceicco bianco (1952). Titoli, questi, di una filmografia ricca di grandi successi e che comprende anche divertenti parodie come Totò e i Re di Roma (1952) di Monicelli e Steno.