BIONDI, Ernesto
Scultore; nacque in Morolo (Ciociaria), il 30 giugno 1855, e morì in Roma dove risiedeva da molti anni, il 5 aprile 1917. Il B. cominciò a studiare in Roma, quando nell'Istituto di belle arti insegnava scultura il toscano Girolamo Masini; ma presto se ne allontanò buttando via ogni traccia di quel primo insegnamento, nell'aspirazione di altre espressioni e di altro clima. Più che per la scultura, egli era disposto forse per la letteratura e per l'illustrazione pittorica, in quanto che il suo irrequieto spirito difficilmente si adagiava nella ricerca della forma. Il B. conquistò la fama col gruppo di dieci figure grandi al vero, intitolato I Saturnali, efficacissima rappresentazione d'una scena romana come vista sul paleoscenico, tutta di fronte. Essa deriva dal gruppo dei Parassiti di Achille d'Orsi, ma aggiunge di proprio e di nuovo il personaggio centrale, un fanciullo che, trascinato da quella specie di farandola, si sforza a separare il crasso ubriaco senatore dalla patrizia che si abbandona al gladiatore che le sta dall'altro fianco. Altro lavoro, anch'esso fuso in bronzo, di simile composizione, a schiera, ma di profilo anziché frontale, è Le Desolate, una fila di suore o di maniache scarne e sparute. Son suoi il Monumento della libertà, in Frosinone, e quello colossale ai presidenti del Chile Manuel Monti e Antonio Varas, eretto nella capitale di quella repubblica, Santiago, nel 1903. Fra le sue opere migliori dev'essere ricordata una statua di San Francesco d'Assisi.
Bibl.: A. Colasanti, La Galleria nazionale d'arte moderna in Roma, Milano s. a.; E. Biondi e il monumento per il Cile, in Emporium, XVIII (1903) pp. 75-80; A. Corna, Dizionario della storia dell'arte in Italia, Piacenza 1915.