PESTALOZZA, Ernesto Carlo Maria
PESTALOZZA, Ernesto Carlo Maria. – Nacque a Milano il 20 dicembre 1860 da Alessandro e Giovanna Marzoli.
Si laureò in medicina e chirurgia a Pavia il 3 luglio 1884 e nel 1885 fu nominato assistente alla clinica ostetrica. Dopo aver conseguito la libera docenza nel 1889, vinse nel 1891 un concorso per professore all’Università di Genova, per poi passare (1893) all’Istituto di studi superiori e di perfezionamento di Firenze, dove divenne ordinario di ostetricia e ginecologia il 3 dicembre 1896.
Dal 28 gennaio 1906 prese servizio all’Università di Roma, dove fu anche preside della facoltà di medicina e chirurgia (1921-24). Fu tra i fondatori della Società italiana di ostetricia e ginecologia e socio di accademie e società italiane e straniere.
L’attività di ricerca pavese su temi di anatomia e patologia ostetrica (cfr. la voce Placenta (fisiologia e patologia), in Enciclopedia medica italiana, s. 2, vol. 3, pt. 3, Milano s. d., pp. 9-48; Studii anatomici e clinici sull’utero in gravidanza e in travaglio, Milano 1890) e ginecologica (Contributo alla diagnosi dei tumori papillomatosi dell’ovaio, in Giornale internazionale delle scienze mediche, X (1888), pp. 286-296) gli fece conseguire nel 1889 la libera docenza, con una dissertazione dedicata alla fibromatosi uterina (Fibromi d’utero e gravidanza. Dissertazione presentata pel conseguimento della libera docenza in ostetricia e ginecologia, Pavia 1890).
Soggiornò brevemente all’estero (Quindici giorni da Martin, in Gazzetta degli ospitali, 1887, n. 68, pp. 541-543) presso August Eduard Martin e ne tradusse il trattato ginecologico (A.E. Martin, Patologia e terapia delle malattie delle donne, ad uso dei medici pratici, Milano 1891-92; 2a ed. italiana, Milano 1894). Nel 1891 si segnalano una statistica clinica (Note statistiche e casistica ginecologica, Pavia), un interessante apporto iconografico (Anatomia dell’utero umano in gravidanza ed in travaglio, Milano) e il contributo che rappresenta un punto di riferimento per la determinazione della vitalità fetale (Contributo alla grafica dei movimenti fetali, Modena) come recentemente confermato dall’analisi storica di Ido Solt e Michael Y. Divon (Fetal surveillance test, in The embryo. Scientific discovery and medical ethics, a cura di S. Blazer - E. Z. Zimmer, Basel 2005, p. 293).
Al periodo genovese appartengono ulteriori lavori in ambito ginecologico: Sulla cura operativa della retroflessione uterina, Genova 1892; La clinica ostetrico-ginecologica della R. Università di Genova nell’anno scolastico 1891-92. Lezione di chiusura, Genova 1892.
Il suo passaggio a Firenze coincise con la morte del suo maestro, Alessandro Cuzzi. Pestalozza portò a termine i primi due volumi del Trattato di ostetricia che Cuzzi aveva lasciato incompiuti, e collaborò alla stesura della restante parte dell’opera, che rappresentò un preciso punto di riferimento disciplinare. Commemorò Cuzzi il 12 maggio 1895 alla Società medico chirurgica di Pavia (Alessandro Cuzzi e la sua opera scientifica. Commemorazione fatta alla Società medico chirurgica il 12 Maggio 1895, in Bollettino della Società medico-chirurgica di Pavia, X (1895), pp. 1-27). A Firenze si consolidò la sua posizione accademica e scientifica, mentre la realtà ostetrico-ginecologica italiana si modernizzava, con la fondazione della Società italiana di ostetricia e ginecologia e lo svolgimento di convegni ostetrico-ginecologici internazionali (Congrès périodique international de gynécologie et d’obstétrique. 4e Session. Rome, septembre 1902. Comptes-rendus publiés par E. Pestalozza, Florence-Rome 1904). A livello locale Pestalozza promosse l’attività della Società toscana di ostetricia e ginecologia, che si dotò (1901-03) di Rendiconti e pure, dal 1904, della rivista La ginecologia.
Fra la sua numerosa produzione scientifica, si segnalano i contributi sulla patologia degli elementi deciduali – Sul sarcoma deciduo-cellulare, in Atti della Società italiana di ostetricia e ginecologia, 1895, n. 1 (estratto di pp. 14); Sull’evoluzione delle cellule deciduali dopo il parto, ibid. (estratto di pp. 4); Sul significato patologico degli elementi coriali e sul cosidetto sarcoma deciduo cellulare, in Annali di ostetricia e ginecologia, 1895, n. 11 (estratto di pp. 82) – e su taluni aspetti della patologia puerperale: Sul moderno concetto e sulla cura della eclampsia puerperale, Firenze 1897; Eclampsia puerperale, pseudoeclampsia ed eclampsia larvata, in Rivista critica di clinica medica, 1900, n. 1, pp. 15-21. Pestalozza aggiornò inoltre il classico manuale di Cuzzi, dedicato all’istruzione delle levatrici (A. Cuzzi, Manuale di ostetricia ad uso delle levatrici, 6a ed. riveduta ed aumentata, Milano s. d.).
Si citano inoltre due suoi apporti storico-medici: Il primo giubileo della operazione Porro, in Rendiconti della Società toscana di ostetricia e ginecologia, I (1901), pp. 26-28; Giuseppe Vespa e la clinica ostetrica di Firenze. Discorso pronunciato dal prof. Ernesto Pestalozza all’inaugurazione dei locali rinnovati della clinica, in Atti della Società italiana di ostetricia e ginecologia, ottobre 1903, n. 9, pp. LV-LXXX.
Il passaggio a Roma comportò un suo maggiore impegno organizzativo, direzionale, associazionistico; collaborò a un’opera che nel corso dei decenni fu continuamente integrata e rappresentò un punto di riferimento del panorama scientifico e didattico ostetrico nazionale (Trattato di ostetricia, Milano 1910-1924, con I. Clivio, E. Ferroni, G. Resinelli, G. Vicarelli, 2a ed. riveduta Milano 1926).
Vanno infine menzionati tre suoi contributi, nell’ambito dei congressi della Società italiana di ostetricia e ginecologia: La lotta contro il cancro dell’utero, in Atti della Società italiana di ostetricia e ginecologia, 1908, vol. 15, pp. 3-60; Il corioepitelioma, ibid., 1914, vol. 18, Congresso di Roma… 1913, pp. 3-189; La tubercolosi genitale nella donna, ibid., 1923, vol. 21, Congresso di Trieste… 1921, pp. 3-126, e anche: Roma 1924). Fu particolarmente attivo nel promuovere istituzioni preposte all’assistenza alle gestanti e alle puerpere bisognose: promosse l’Aiuto materno di Firenze e la Guardia ostetrica permanente di Roma, che riprese il modello della Guardia ostetrica di Milano.
Pestalozza fu autore e collaboratore, nella sua qualità di direttore di clinica, di opere volte a ricostruire le vicende della ginecologia italiana (Il bilancio scientifico della Società nel suo primo giubileo, in Atti della Società italiana di ostetricia e ginecologia, 1927, vol. 25, Congresso di Modena… 1926, pp. 24-43; O. Viana - F. Vozza, L’ostetricia e la ginecologia in Italia, Milano 1933).
Venne nominato senatore il 1° marzo 1923; all’atto della convalida (28 maggio 1923) la sua nomina a senatore per la categoria 21a non raccolse un consenso unanime: su 223 votanti furono 19 i contrari.
Gli venne conferito il titolo di cavaliere (11 novembre 1900), ufficiale (30 giugno 1907) e infine commendatore (2 dicembre 1907) dell’Ordine della Corona d’Italia; fu inoltre nominato cavaliere (2 gennaio 1913), ufficiale (22 gennaio 1922) e commendatore (13 giugno 1926) dell’Ordine dei Ss. Maurizio e Lazzaro.
Si iscrisse al Partito nazionale fascista il 16 marzo 1926.
La sua posizione nei confronti dell’eugenetica promossa dal regime fu di accettazione, ma nei termini di sviluppo della natalità (A proposito di aborto provocato, in Difesa sociale, 1926, n. 2, pp. 35-38; Le indicazioni operatorie in rapporto all’eugenica, in Atti del I Congresso italiano di eugenetica sociale, Milano… 1924, Roma 1927, pp. 81-86; prefazione a R. Bompiani, Eugenica e stirpe, Roma 1931; Sterilizzazioni coattive, in Atti del II Congresso italiano di genetica e eugenica, Roma… 1929, Roma 1932, pp. 79-87).
Fece parte del Consiglio centrale dell’Opera nazionale maternità e infanzia; nelle parole di commemorazione, dette nel Senato del Regno il 18 marzo 1935, si sottolineava la sua adesione alle politiche demografiche del regime.
Sposato con Adele, ebbe tre figli: Matilde, Galeazzo e Giovanna.
Morì a Roma il 25 dicembre 1934.
Un dipinto, nella clinica ostetrico-ginecologica dell’Università di Roma La Sapienza, opera di Roberto Fantuzzi – attivo ritrattista di medici in Italia e Sudamerica – lo mostra insieme agli allievi.
Fonti e Bibl.: La sua scheda senatoriale è all’indirizzo: http://notes9.senato.it/web/ senregno.nsf/4038162380009750c125703d004eed42/63a0cafc1643efa04125646f005e6816 (30 genn. 2015); il suo fascicolo personale senatoriale è consultabile in http://notes9.senato.it/web/senregno.nsf/ All/63A0CAFC1643EFA04125646F005E6816/$FILE/1732%20Pestalozza%20Ernesto%20fascicolo.pdf (30 genn. 2015); commmorazioni: E. Alfieri, in Rendiconti del R. Istituto lombardo di scienze e lettere, s. 2., 1935, vol. 68, pp. 5-6; M. Floris, E. P., Michele Bolaffio. Rievocazione alla seduta della Società marchigiana di ostetricia e ginecologia, Ascoli Piceno 29 giugno 1935, Ancona 1935; I. Clivio, in Atti della Società Italiana di ostetricia e ginecologia, 1936, vol. 32, pp. 13-28; P. Gaifami, in Bollettino e Atti della R. Accademia medica di Roma, giugno 1936, 63, n. 6, estratto di pp. 18; R. Bompiani, in Genus, 1937, vol. 2, n. 3-4, pp. 382-384.
Si veda anche F. Cassata, Belli, sani e forti. L’eugenetica in Italia, Torino 2006, passim; D. Franchetti, La scuola ostetrica pavese tra Otto e Novecento, Milano 2012, passim.