CAVALLINI, Ernesto
Nato a Milano il 30 ag. 1807 da Gerolamo e Felicita Bonetti, studiò clarinetto al conservatorio milanese con Benedetto Carulli, professore d'orchestra al teatro alla Scala. Diplomatosi prima del 1830 (e non nel 1842 come riferito da più fonti), fu chiamato a Venezia in qualità di clarinettista al teatro La Fenice; quindi fu strumentista in un reggimento piemontese. Cominciòa pubblicare le prime composizioni e a presentarsi in tournées in varie città italiane: risulta dall'Allgemeine Musikalische Zeitung che uno dei suoi primi concerti ebbe luogo il 7 giugno 1830 al teatro della Cannobiana, in collaborazione col celebre contrabbassista torinese Luigi Anglois, cui seguirono "accademie" a Como (novembre 1837) col flautista G. Raboni e alcuni cantanti, a Milano e Livorno (dicembre '38) ancora col Raboni e col fratello violinista Eugenio; come pure consta che fu apprezzato anche come solista di ottavino in un concerto a Vienna nell'estate 1839. Ovunque suscitava entusiasmi, seppure lo scarso pubblico in certe città italiane indicasse un disamore abbastanza diffuso per le "accademie istromentali",come nota la Gazzetta musicale di Milano del 1842.
Il C. fu primo clarinettista nell'orchestra del teatro alla Scala di Milano dal 1839 al 1852, periodo in cui si esibiva peraltro come concertista in Italia e all'estero. Si ricordano le esecuzioni date alla Scala (ove nel '45 eseguì il suo Primo concerto per clarinetto e orchestra in mi bemolle), al teatro Comunale di Bologna (ove in due concerti vocali e strumentali del 16 e 25 apr. 1847 eseguì fantasie sulla Sonnambula, l'Elisir d'amore e Don Pasquale, nonché variazioni su un Canto greco con accompagnamento di quintetto d'archi, Fiori rossiniani e un Ballabile con orchestra) e al Carlo Felice di Genova (11 marzo 1853). Si produsse inoltre in molte città europee, quali Vienna, Budapest, Pietroburgo, Parigi (ove nel '42 divenne membro dell'Académie des Beaux-Arts), Bruxelles, Londra (ove il 23 giugno 1845 presentò un suo Concerto ai concerti filarmonici) e in altri centri tedeschi (nel luglio 1845, durante i festeggiamenti per l'inaugurazione a Bonn del monumento a Beethoven, il C. rappresentò l'Italia con la violinista Teresa Milanollo, in una rassegna che vide presenti Liszt, Berlioz, Mendelssohn, Moscheles e Hiller), sempre riscuotendo calorosi consensi.
Nel 1846 era "virtuoso di Camera onorario" della duchessa di Parma; nel 1852 ottenne la cattedra di clarinetto al conservatorio di Pietroburgo, ove restò per quindici anni in qualità di primo clarinettista alla cappella di corte. Seguirono altre tournées concertistiche in varie città d'Europa, quindi il C. tornò in Italia ed ebbe la cattedra di clarinetto al conservatorio di Milano.
A Milano morì il 7 genn. 1874.
Le qualità essenziali del C. erano la prodigiosa facilità di esecuzione di pezzi tecnicamente ardui, la versatilità del repertorio e una perfetta intonazione, nonostante i difetti che presentava il vecchio clarinetto costruito a sei chiavi, ma che nondimeno venne definito, in un concerto torinese del '48, "un ente animato da uno spirito creatore". Nella sua vasta produzione, oltre alla consueta messe di fantasie e divertimenti su temi d'opera, hanno particolare rilievo i Capricci, che paiono trasferire al clarinetto le più indiavolate e bizzarre difficoltà destinate al violino da Paganini, imitato anche stilisticamente nella struttura bipartita, e i Duetti, ove echi del cabalettismo operistico si fondono al manierismo brillante di A. Rolla. Più interessanti i due Concerti con orchestra, sorta di traduzioni italiane delle analoghe opere di Weber. Il C. tentava poi l'approccio cameristico con un estroso Quartetto per pianoforte e fiati, nella stagione di ricupero strumentale promosso dalla Società del quartetto milanese.
Tra le sue composizioni pubblicate per lo più a Milano, si ricordano: Concerto per clarinetto ed orch. in mi bemolle magg. (Torino); Concerto n. 2 per clarinetto e orch. in do min. op. 4; Fantasie e Variazioni su temi d'opera (La Straniera, Sonnambula, Norma di Bellini; Elisir d'amore, Linda di Chamounix e Don Pasquale di Donizetti; Il Trovatore di Verdi; L'Africana di Meyerbeer; Faust di Gounod; arie di Rossini e Mercadante); 30 Capricci per clarinetto solo op. 1-5; Adagio, tema e variazioni con coda; Fantasia su un tema originale; Adagio e tarantella; Serenata; Mazurka da concerto; Rêverie russe; Monferrine variate (da Hummel); varie raccolte di Duetti per due clarinetti; romanze (La calma, Un pensiero, Barcarola, Elegia, Melodia campestre, La ronda, Lontano dalla patria, ecc.); album di brani vocali (in parte trascrizioni di pezzi per clarinetto e piano), pubblicati da Canti, Lucca e Ricordi; pezzi corali, ecc.
Fonti e Bibl.: Notizie in Allgemeine Musikal. Zeitung, XXXII(1830), p. 534; XXXIX (1837), p. 277; XI, (1838), p. 824; XLI(1839), p. 648; XLIV (1842), p. 987; XLVIII (1846), p. 356;e in Gazz. musicale di Milano, I (1842), p. 101; G. Masutto, Imaestri di musica ital. del sec. XIX, Venezia 1884, p. 40;C. Gatti, Il teatro alla Scala nella storia e nell'arte, I, Milano 1964, p. 133; Due secoli di vita musicale. Storia del Teatro Comunale di Bologna, a cura di L. Trezzini, II, Bologna 1966, pp. 65 s.; G. Barblan, Beethoven in Lombardia nell'Ottocento, in Nuova Riv. mus. it., VI(1972), pp. 32-33;S. Martinotti, Ottocento strumentale ital.,Bologna 1972, pp. 36, 69, 86, 99, 299, 301 s., 587;F. J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, II, pp. 228 s.e Supplement et complément, II, a cura di A. Pougin, p. 164; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 316; Grove's Dict. of Music and Musicians, II, p. 132; Encicl. della Musica Ricordi, I, p. 441; La Musica. Diz., I, p. 373.