DE MARTINO, Ernesto
Etnologo, nato a Napoli il 1° dic. 1908, morto a Roma il 6 maggio 1965. Allievo di A. Omodeo, dal 1959 fu professore di storia delle religioni a Cagliari. In Naturalismo e storicismo (1941) la revisione in chiave storicistica dei fenomeni religiosi s'innesta sulla critica del prelogismo, della teoria della degenerazione e del funzionalismo. Il metodo storicistico di origine crociana, applicato nella ricerca sul campo degli anni 1944-45, porta alla pubblicazione de Il mondo magico (1948); il fenomeno magico è interpretato non come atteggiamento irrazionale, ma come un prodotto storico che da un punto di vista parapsicologico e psicanalitico appare anche come mezzo di riscatto dell'uomo dalla "crisi della presenza", dal rischio di perdere la propria identità in condizioni di precarietà fisica, ambientale e sociale. Il metodo demartiniano si precisa meglio in Morte e pianto rituale nel mondo antico (1958), analisi della lamentazione funebre come complesso rituale atto a canalizzare il dolore di fronte allo "scandalo" della morte: le tecniche del lamento, controllando il delirio di negazione e il furore distruttivo suscitati da tale esperienza, restituiscono l'uomo alla vita e trasformano il morto da ombra minacciosa in spirito protettore.
Parimenti in Sud e magia (1959) la magia lucana e la iettatura napoletana si configurano sia come momenti del processo di "destorificazione del negativo", sia come espressione della perdurante "non-storia" del Sud. Ne La terra del rimorso (1961) il tarantismo pugliese è studiato e sul piano medico e nell'orizzonte mitico-rituale di una crisi esistenziale, sociale e psicologica; inoltre, la cura rituale della mitica "taranta" è associata a fenomeni simili del mondo pagano, in un quadro storico-culturale e storico-religioso.
Altri scritti: Furore, simbolo, valore (1962), Magia e civiltà (1962), Mondo popolare e magia in Lucania (postumo, 1975).