Lamma, Ernesto
Studioso di D. (nato a Bologna nel 1863 - morto poco dopo il 1930), pubblicò su giornali e riviste importanti contributi, raccolti in Questioni dantesche (Bologna 1902) e in Sull'ordinamento delle rime di D. (Città di Castello 1914).
Nel primo, Intorno alla Vita Nuova e in polemica col Federzoni (La Vita Nuova e quando fu composta la Vita Nuova, Bologna 1900²) sostiene che D. adattò la prosa delle narrazioni alle rime e nega che la canzone Donna pietosa si accosti al tempo del primo concepimento della Commedia; ne Il primo sonetto della Vita Nuova s'intrattiene sulla questione della realtà di Beatrice (anche a proposito dello studio di G. Melodia, Il primo sonetto di D., in " Giorn. d. " III [1896] 275-286, già recensito dal L. stesso, ibid. V [1898] 49-57) e sostiene che il matrimonio di Beatrice ebbe luogo nel 1283; dallo studio Sulle forme schematiche dei sonetti danteschi trae illazioni sull'autenticità di alcuni sonetti di D.; ne La dannazione secondo il concetto dantesco confuta la tesi sostenuta da F. Cipolla in " Giorn. stor. " XXIII (1891) 329-393, e in altro contributo esamina i rapporti fra D.A. e Giovanni Quirini; ne La ‛ rimenata ' di Guido sostiene che il sonetto del Cavalcanti I' vegno il giorno a te infinite volte contiene un rimprovero a D. che aveva accettato gli Ordinamenti di Giustizia di Giano della Bella, per i quali salì al priorato; unico scritto originale del volume è quello su Monna Lisa e la donna gentile, nel quale nega l'identità di Lisetta con la Donna gentile, ma l'identifica con una gentildonna fiorentina che assillava D. con le proprie attenzioni.
Il secondo libro, che riunisce contributi precedentemente apparsi nel " Giornale dantesco ", imposta un discorso organico, coordinando i frutti di precedenti indagini, sopra I codici Trombelli della Biblioteca Universitaria di Bologna, a proposito Di una canzone pseudo-dantesca, Ben aggia l'amoroso e dolce core, pubbl. dal codice Vaticano 3793 con Di un frammento di codice del secolo XV, Città di Castello 1903 e Di una sezione di rime dantesche dal codice della Casanatense D.V. 5, e sopra Il codice di rime antiche di G.G. Amadei. Da uno sconosciuto manoscritto pubblicò il testo del commento dantesco di Guiniforte Barzizza (in " Giorn. d. " III [1896] 287-314), con ampie illustrazioni.