BARLACH, Ernst
Scultore e poeta, nato il 2 gennaio 1870 a Wedel (Holstein), vive presentemente a Güstrow (Mecklenburg). Nel 1888 andò a Hannover per frequentarvi la scuola d'arte industriale, nel 1891 passò nell'Accademia di Dresda. Lo troviamo a Parigi negli anni 1895-1897. Nel 1906 partì per la Russia, dove la sua arte si liberò da precedenti influenze, acquistando originalità e carattere. Dal 1905 in poi lavora esclusivamente in legno, materia che risponde meglio alle sue intenzioni; i suoi temi prediletti sono contadini e mendicanti, dalle grevi figure estatiche, come abbozzate nei blocchi, ma di grande forza espressiva. Si è creato uno stile pesante e pacato, assolutamente personale, che gli consente di comunicare direttamente col popolo più semplice che forma il suo ambiente, con la gente fra cui vive. Il fondo visionario delle sue concezioni trova la sua complet espressione nei suoi drammi; ricordiamo Der tote Tag (Il giorno morto; 1912), Der arme Vetter (Il cugino povero; 1918), Die echten Sedemunds (1920), Der Findling (Il trovatello; 1922). Nel 1928 è uscita una sua autobiografia. Fra le sculture che si trovano nelle collezioni pubbliche, ricordiamo: Vision (Berlino, 1912), Frierendes Mädchen (Fanciulla che soffre il freddo; Dresda, 1917), Das Grauen (Il terrore; Chemnitz), Berserker (Colonia). Numerose sue opere si trovano nelle collezioni private e in chiese della Germania del Nord; lavora anche come litografo e disegnatore.
Bibl.: H. Voss, in Thieme-Becker, Künstler-lexikon, II.