Bloch, Ernst
Filosofo tedesco (Ludwigshafen 1885- Tubinga 1977). Comunista, durante il nazismo dovette emigrare, prima in varie nazioni europee, poi negli USA. Nel 1949, con la fondazione della Repubblica Democratica Tedesca, fu chiamato a insegnare filosofia all’univ. di Lipsia, ma, già in urto con gli esponenti ufficiali del materialismo dialettico, dopo i fatti di Ungheria del 1956 si trasferì nella Repubblica Federale di Germania dove tenne per lungo tempo cicli di lezioni nell’università di Tubinga. Riallacciandosi ai motivi umanistici del primo Marx ed evidenziando le componenti mes-sianiche del marxismo, B. pone al centro del pensiero rivoluzionario il «principio della speranza» come rifiuto di ogni dialettica limitata alla semplice analisi delle condizioni storiche e come accen-tuazione della funzione liberatrice dell’utopia, del «non ancora». Uno degli aspetti più caratteristici della posizione di B. è poi quello di collegare saldamente l’utopia alle potenzialità della natura e della materia, quali si rivelano a chi non le consideri con semplici schemi meccanicistici, ma come ter-mini di un processo dialettico che, attraverso la storia, può dar luogo alla trasformazione del mondo in effettiva «patria dell’uomo». Scritti principali: Geist der Utopie (1918; trad. it. Spirito dell’utopia); Thomas Munzer als Theologe der Revolution (1921; trad. it. Thomas Munzer teologo della rivoluzione); Erbschaft dieser Zeit (1935); Subjekt-Objekt. Erlaute-rungen zu Hegel (1949; trad. it. Soggetto-oggetto: commento a Hegel); Das Prinzip Hoffnung (1954-59; trad. it. Il principio speranza); Naturrecht und menschliche Wurde (1961); Literarische Aufsatze (1965); Atheismus im Christentum (1968; trad. it. Ateismo nel cristianesimo); Uber Karl Marx (1968; trad. it. Karl Marx); Experimentum mundi (1975).