Poeta austriaco (Vienna 1925 - ivi 2000). Dopo un inizio su canoni tradizionali (Andere Augen, 1956), passò alla poesia sperimentale, saggiando nuove possibilità del materiale linguistico (Laut und Luise, 1966; Sprechblasen, 1968; Der künstliche Baum, 1970; Der gelbe Hund, 1980; Idyllen, 1989). L'acrobatismo fonetico e lo spirito ironico dei suoi testi si giovarono spesso dell'abile dizione dello stesso autore. Insieme alla poetessa F. Mayröcker, propose un'originale forma di radiodramma (Fünf Mann Menschen, 1968; Aus der Fremde, 1980). Accompagnò la sua opera anche con polemiche puntualizzazioni teoriche (Ernst Jandl für alle, 1974; Das Öffnen und Schliessen des Mundes, 1985). Da segnalare ancora l'edizione complessiva, in tre volumi, dei Gesammelte Werke (a cura di K. Siblewski, 1985; 1° e 2° vol., Gedichte; 3° vol., Stücke und Prosa).