JÜNGER, Ernst
Scrittore tedesco nato ad Heidelberg il 29 marzo 1895.
È indubbiamente, nella sua complessità e ambiguità, una delle figure più interessanti del periodo fra le due guerre. Volontario di guerra a venti anni, dopo un avventuroso tentativo di fuga in Africa e di arruolamento nella Legione straniera, scoprì il valore dell'esaltazione eroica e dell'annullamento del singolo nella massa. Questi concetti ampiamente svolti nelle sue prime opere: In Stahlgewittern, 1920; Der Kampf als inneres Erlebnis, 1922; Das Wäldchen 125,1925; Feuer und Blut, 1926, lo fecero considerare come un precursore del nazismo. Un maggiore valore narrativo ha Das abenteuerliche Herz, 1929, mentre un interesse sociale hanno gli scritti Die totale Mobilmachung, 1931, e Der Arbeiter, 1932. Jünger ritorna poi alla narrativa con Blätter und Steine, 1934, coll'autobiografico Afrikanische Spiele, 1936, e col fantasioso e misterioso Auf den Marmorklippen, 1939, che col suo freddo e astratto intellettualismo ebbe successo anche nei circoli antinazisti. Dopo il cerebrale Geheimnisse der Sprache, 1939, diede con Gärten und Strassen, 1942, un'opera più umana e lontana da pericolose utopie.
Bibl.: G. Nebel, Feuer und Wasser, Amburgo 1940; B. Tecchi, Scrittori tedeschi del Novecento, Milano 1944.