Storico dell'arte e psicanalista austriaco (Vienna 1900 - New York 1957). Allievo di J. von Schlosser, responsabile di una sezione del Kunsthistorisches Museum di Vienna, fu un'autorità nel campo delle arti applicate e della scultura del tardo Medioevo e del Rinascimento: pubblicò, tra l'altro, Meister und Meisterwerke der Steinschneidekunst in der italienischen Renaissance (1929), Goldschmiede Arbeiten des Mittelalters, der Renaissance und des Barock (1932), Katalog der Sammlungen für Plastik und Kunstgewerbe (con L. Planiscig, 1935). Amico di S. Freud e della figlia Anna, sviluppò forti interessi per gli studî psicanalitici e divenne, su proposta di Freud, direttore della rivista Imago dedicata alla psicanalisi applicata. Emigrato a Londra nel 1938, si stabilì successivamente negli USA, dove rimase fino alla morte. Sia l'impostazione teorica, sia l'attività didattica di K. hanno esercitato vasta influenza sulla psicanalisi statunitense. Tra i suoi scritti, Papers on psychoanalytic psychology (con H. Hartmann e R. M. Loewenstein, post., 1964; trad. it. 1978). Molto noti sono gli studî sulla psicanalisi dell'arte (Psychoanalytic explorations in art, 1952; trad. it. 1967), dove elabora il concetto di "regressione al servizio dell'io" per distinguere i processi "regressivi" individuabili nella creazione artistica da quelli patologici.