Scrittore finlandese di lingua svedese (Helsinki 1888 - ivi 1925). Partito dallo scetticismo e dall'ironia del gruppo intellettuale dei dagdrivare ("perdigiorno"), si volse poi verso un tragico pessimismo, espresso attraverso uno stile impressionistico. Quest'evoluzione si riflette nelle sue novelle: Regnbågen ("L'arcobaleno", 1916); Perdita (1918); Hemkomsten ("Il ritorno a casa", 1919); Häxskogen ("Il bosco delle streghe", 1920). Fu anche drammaturgo (Den stora rollen "Il grande ruolo", 1923). Morì suicida.