ERODIANO il Grammatico (Αἴλιος ‛Ηρωδιανός ὁ τεχνικός, Aelius Herodianus technicus)
Nato in Alessandria, come il padre Apollonio Discolo, si recò per tempo a Roma, dove ebbe la protezione dell'imperatore Marco Aurelio (161-180 d. C.). Fecondissimo scrittore di grammatica, i suoi scritti, tranne il trattato Περὶ μονήρους λέξεως, sono conservati solo in rielaborazioni, estratti e frammenti, e sotto il suo nome va molto di pseudepigrafo e di discusso. All'imperatore dedicò la sua opera principale, il Trattato generale sugli accenti (Καϑολική προσωδία), in 21 libri, cui aveva fatto precedere scritti minori sulla prosodia omerica e sulla prosodia attica. Esso è un coronamento e una codificazione di tutti gli studî prosodici dell'antica filologia greca, fatta nel senso degli analogisti, e riassume il lavoro dei grandi filologi alessandrini da Aristarco a Trifone. E. è il diligente raccoglitore di quanto era stato già detto e non ha l'originalità di suo padre Apollonio, fondatore della sintassi greca. Lo scritto Περὶ μονήρους λέξεως, l'unico integralmente conservato riguarda, come indica il titolo (De lectione singulari, cioè Sulle particolarità del linguaggio) le forme che si sottraggono all'analogia. Come il padre, anche E. non ha scritto una τέχνη complessiva; le sue trattazioni si limitano a questioni di fonetica e morfologia. E. ha assorbito la produzione anteriore, compresi gli scritti del padre, ed è stato a sua volta soppiantato dai compilatori di estratti. Ediz. principe, quella di Venezia 1496.
Bibl.: A. Lentz, Herodiani technici reliquiae, Lipsia 1817-20, dove i frammenti sono raccolti e utilizzati per la ricostruzione della dottrina di E.; H. Schultz, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VIII, col. 959 segg.