PISCATOR, Erwin
Regista e direttore di teatro tedesco, nato a Ulm presso Wetzlar il 17 dicembre 1893. Come animatore del cosiddetto "teatro proletario", regista della Volksbühne (1923-1927), fondatore della Piscatorbühne nel Theater am Nollendorfplatz (1927-1929) e in seguito direttore del Theater am Schiffbauerdamm, agì per qualche anno sulle scene di Berlino in senso rivoluzionario. Fervente comunista, naturalmente portato all'esaltazione della sua passione di partito, ruppe tutti i ponti con le raffinatezze di gusto del teatro impressionistico e postimpressionistico, mirando ad agire sulle masse - con tutti i mezzi di cui la moderna tecnica teatrale dispone - e a creare in esse un pathos favorevole alla sua idea. Adattò i testi liberamente ai suoi scopi; celebre rimase la rappresentazione dei Räuber dove la figura di Spiegelberg, odiosa nel testo di Schiller, viene "eroicizzata"; portò sulla scena drammi nuovi rivoluzionarî nello spirito e nelle forme; ricorrendo alla simultaneità di scene multiple, all'uso del film cinematografico arditamente ingranato nello svolgimento dell'azione, alla partecipazione delle platee allo spettacolo in forma di corale commento agli avvenimenti, accumulò e concentrò insieme visioni simboliche e visioni d'un realismo che non arretra dinnanzi a nessuna brutalità. Nella libertà di giuoco, con cui atteggiava ai suoi fini una così varia materia, ebbe alcuni momenti di genialità, nei quali attraverso la suggestione della visione scenica parve annunciarsi una forza artisticamente creatrice. Ma, nell'accentuarsi della tendenziosità propagandistica, la fantasia del P. finì col restar soffocata. Anche il pubblico lo abbandonò. Il fallimento lo portò per breve tempo in prigione per debiti. Già prima dell'avvento del nazionalsocialismo al potere, aveva cercato rifugio in Russia, dove tuttora vive. Il suo programma artistico e sociale è stato esposto da lui stesso nel volume: Das politische Theater (Berlino 1929).