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ESCUBITORIO

di Ugo Antonielli - Enciclopedia Italiana (1932)
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ESCUBITORIO (lat. excubitorium, da excubiae "guardia")

Ugo Antonielli

Era, presso i Romani, il luogo che corrisponde esattamente al nostro "corpo di guardia". Come tale doveva esistere per tutti i reparti dell'esercito romano; così anche, sul Palatino, di una certa importanza doveva essere l'escubitorio della coorte pretoriana. Maggiore notorietà, sotto tal voce, hanno i posti di guardia delle sette coorti dei vigili (v.), istituite da Augusto, e distribuite per la città in caserme (stationes) e in posti di guardia (excubitoria), in modo che ogni coorte avesse cura di due regioni limitrofe. L'escubitorio della settima coorte fu scoperto nel 1866 in Trastevere, presso la chiesa di S. Crisogono; i resti dell'edifizio sono in gran parte tuttora visibili.

Si tratta di una casa privata, la cui costruzione può risalire al sec. II dell'Impero, adattata ad uso di caserma; quindi essa fu comprata, o per lo meno presa in affitto, dallo stato. Si compone di un atrio elegantemente decorato, con vasca centrale, intorno al quale si aprono più stanze, adorne di pitture. Ma non lo stato di conservazione, assai buono, né gli adornamenti formano l'importanza di questo ritrovamento; bensì i graffiti tracciati nei momenti d'ozio dai vigili sulle pareti intonacate delle stanze, dell'atrio, di un corridoio. Sono novantaquattro iscrizioni tracciate in lettere maiuscole, senza nessi o legature, molte svanite, altre rovinate, alcune sovrapposte: furono pubblicate da G. Henzen. In esse troviamo non solo la chiara indicazione della coorte, e nomi e gradi di vigili, ma anche saluti augurali agl'imperatori (Settimio Severo, Caracalla, Macrino, Severo Alessandro, Gordiano III), al genio dell'escubitorio, e l'indicazione di un incarico speciale (sebaciaria) che i vigili compivano e che, a giudicare dalle espressioni usate, doveva riuscire gravoso.

Bibl.: Bull. Inst., 1867, pp. 8-12, 27-30; Annali Ist. 1874, pp. 111-163; C. L. Visconti, La stazione della coorte VII dei Vigili, Roma 1867; Corp. Inscr. Lat., VI, 2998-30091.

Vedi anche
domus culta Nel Medioevo, quella parte del fondo dove si trovava la casa padronale, che il proprietario non dava a coloni o a servi, ma faceva coltivare in economia. Annales Rivista fondata nel 1929 da M. Bloch e L. Febvre con il titolo Annales d’histoire économique et sociale e apparsa poi con altri titoli: Annales d’histoire sociale (1939-41), Mélanges d’histoire sociale (1942-45), Annales. Économies. Sociétés. Civilisations (1946-93), Annales. Histoire, sciences sociales ... Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto Primo imperatore romano (Roma 63 a.C. - Nola 14 d.C.). Fondatore dell'Impero romano, la sua opera chiuse definitivamente la crisi della repubblica, ormai inadeguata a reggere lo stato attraverso l'oligarchia senatoria, sostituendo un regime monarchico solidamente stabilizzato sull'esercito e sul dominio ... principato Il governo esercitato da un principe; il territorio soggetto alla giurisdizione di un principe o di un sovrano assoluto. Il p. dell’antica Roma Con riferimento all’esperienza giuridico-politica di Roma antica, il termine p. indica la prima fase dell’età imperiale, sorta dal compromesso che, alla fine ...
Tag
  • COORTE PRETORIANA
  • COORTI
  • ROMA
Altri risultati per ESCUBITORIO
  • escubitorio
    Enciclopedia on line
    Nell’antico esercito romano, posto di guardia. Tra i vari e. esistenti a Roma (per i pretoriani, per le coorti dei vigili ecc.), il più noto è quello della VII cohors vigilum, trovato nel 1866 in Trastevere: è una casa privata adattata a caserma, con un atrio attorno al quale si aprono vari locali.
Vocabolario
escubitòrio
escubitorio escubitòrio s. m. [dal lat. excubitorium, der. di excubĭtor «sentinella notturna»]. – Nell’antico esercito romano, posto di guardia.
escubitóre
escubitore escubitóre s. m. [dal lat. excubĭtor -oris, der. di excubare «dormir fuori, vigilare»]. – Nell’antica Roma, sentinella notturna nell’esercito e nel palazzo imperiale.
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