SALVEZZA, Esercito della (Salvation Army)
Organizzazione di tipo militare, fondata per scopi religiosi e sociali da William Booth (v.). Il Booth, un metodista seguace dei movimenti revivalisti (v. risveglio), partì dall'idea che gli strati più bassi e miserabili della popolazione, per le peculiarità stesse delle loro esigenze morali e per il fatto di essere stati tanto e così a lungo trascurati dalla chiesa ufficiale, non potevano essere attratti e rianimati da una predicazione religiosa con i tradizionali metodi ecclesiastici. Per riportare il proletariato al Vangelo, egli organizzò nel 1865, coadiuvato dalla moglie Caterina Mumford, una missione cristiana a Whitechapel, uno dei quartieri più popolari e miserabili di Londra. I convertiti erano riuniti in piccoli gruppi, strettamente sorvegliati da un fiduciario del Booth. Il quale, per l'estendersi della sua opera, pensò, nel 1878, d'inquadrare i suoi aderenti in un'organizzazione a carattere strettamente militare (l'Esercito della salvezza), a capo della quale egli si pose col grado di generale e con poteri pressoché illimitati. Il generale dispone delle finanze dell'esercito, nomina i suoi ufficiali, i quali, abbandonate le loro ordinarie occupazioni, si dedicano completamente al servizio dell'Esercito verso una modesta ricompensa. Un regolamento disciplina ogni attività e manifestazione dell'esercito, il quale ha un suo organo ufficiale (War Cry) e deriva le sue entrate da offerte volontarie dei membri, collette, ecc. Anche le donne sono ammesse a ogni grado della gerarchia militare.
Secondo l'annuario del 1932 l'Esercito della salvezza svolgeva la sua attività in 83 paesi attraverso 15.304 corpi e avamposti, 25.903 ufficiali stipendiati e 112.306 ufficiali non retribuiti. L'Esercito disponeva di 131 periodici, con una tiratura complessiva di circa un milione e mezzo di copie.
L'Esercito della salvezza si diffuse negli Stati Uniti (1880), in Australia e Francia (1882), Canada, Svezia e Svizzera (1882), India e Sud-Africa (1883), Germania (1886), Danimarca e Olanda (1887), Norvegia (1888), Belgio, Finlandia, India, America Meridionale (1884), Giappone (1895). Nel 1899 il secondogenito di W. Booth, Ballington Booth, fondò in America, in concorrenza con l'Esercito, il corpo dei Volunteers of America. Più seria fu la concorrenza fatta all'Esercito dalla Church Army fondata in Inghilterra.
Sul terreno strettamente teologico l'Esercito non si discosta troppo dal metodismo, ma non ammette come necessario nessun sacramento. Speciale importanza ha la dottrina della redenzione, alla quale si giunge attraverso la conversione. Ed alla conversione dei perduti devono essere rivolti tutti gli sforzi dei membri dell'Esercito, i quali nulla lasceranno intentato (anche i mezzi più esteriori e teatrali) per far breccia sull'animo dei convertendi.
Per vincere completamente il peccato, il convertito dovrà rinunciare del tutto anche a quei piaceri normalmente considerati leciti (specialmente il fumo e l'alcool), dedicarsi completamente alla causa, e nutrire la fiducia che l'osservanza di queste condizioni gli varrà l'immediata purificazione, attraverso le virtù redentrici della passione di Cristo, da ogni residuo di colpa.
Sono innegabili i resultati veramente imponenti che il Booth riuscì a ottenere in strati del popolo fino allora restii ad ogni predicazione religiosa e portati da lui ad una intensità di vita religiosa emotiva veramente eccezionale.
All'azione più strettamente religiosa il B. affiancò presto una serie di iniziative di carattere sociale e assistenziale, destinate a migliorare la situazione economica e morale del popolo. Ex-carcerati, donne perdute, persone senza tetto, disoccupati, poveri, attirarono l'attenzione del Booth, il quale, dopo molte iniziative in questo campo rimaste isolate, iniziò nel 1891 una campagna sistematica mostrando nel suo libro In darkest England and the way out (scritto nel 1891 con la collaborazione di W. T. Stead sfruttando la fama che aveva conseguito il famoso Darkest Africa di Stanley da poco pubblicato) gli orrori del pauperismo in Inghilterra, la sua enorme diffusione e le vie attraverso le quali era possibile mitigare questa piaga sociale. A tal fine l'Esercito della salvezza, giovandosi dei fondi molto cospicui (circa 10 milioni di lire) ricavati dalla vendita del libro del Booth (200.000 esemplari in poche settimane) e da una self denial week (settimana dell'abnegazione) organizzata dall'Esercito a questo scopo e che fruttò altri 7 milioni di lire, si dedicò con ogni energia, creando tutta una rete di istituzioni assistenziali che guadagnarono all'Esercito l'ammirazione e l'appoggio di larghissime zone della popolazione inglese. Anche durante la guerra mondiale e nel periodo postbellico l'Esercito della Salvezza ha spiegato opera attivissima nel campo dell'assistenza.
Come si è detto, il primo generale fu, sino alla sua morte nel 1912, William Booth, il quale designò come suo successore il suo primogenito William Bramwell Booth. Questi fu rimosso nel 1929 dal gran consiglio per incapacità e sostituito con Edward J. Higgins, il quale si dimise nel novembre 1934; l'attuale generale è Evangelina Booth, quarta figlia del fondatore.
Th. Kolde, Die Heilsarmee, 2ª ed., Lipsia 1899; C. Clemen, General Booths Sozialreform in Christliche Welt, 1891, nn. 9-10; P. A. Clasen, Der Salutismus, Jena 1913; An Outline of Salvation Army History, Londra 1932; The Salvation Army Year Book (annuale).