esplosioni freatomagmatiche
Eruzioni molto esplosive che si originano dall’interazione tra magma e acqua esterna. L’efficienza dell’eruzione varia con l’aumentare del valore di tale rapporto, come osservato da Michael F. Sheridan e Kenneth H. Wohletz (1983). Per rapporti bassi l’attività vulcanica sarà di tipo stromboliano, con piccole esplosioni e lanci di breve gittata, man mano che il suo valore aumenta varia anche l’efficienza della reazione che raggiunge il suo massimo intorno a un valore di ca. 0,3 a cui seguiranno le eruzioni freatomagmatiche. Una classificazione dei vari tipi di eruzione non può essere basata solo sul volume dei prodotti emessi, ma deve anche tenere conto di altri parametri che ne descrivono le modalità. Uno schema di classificazione quantitativo è stato proposto da George Walker sulla base di due parametri: la dispersione e la frammentazione dei prodotti. Questo schema di tipo genetico distingue eruzioni magmatiche che, in ordine crescente di dispersione e frammentazione, possono essere schematizzate in: (a) eruzioni hawaiiane e stromboliane caratterizzate da bassa esplosività, quindi con prodotti poco frammentati e dispersi su aeree limitate (b) eruzioni subpliniane, pliniane e ultrapliniane con grado di frammentazione e dispersione via via crescente; (c) eruzioni freatomagmatiche: surtseyane e freatopliniane, con un alto grado di esplosività e dispersione su aree molto vaste; (d) eruzioni vulcaniane, un tipo intermedio di eruzione in cui l’interazione tra l’acqua e il magma gioca un ruolo più o meno importante, collocate nella porzione centrale del diagramma. Questa classificazione fornisce indicazioni sia sul grado di esplosività di un’eruzione sia sul suo meccanismo genetico. (*)
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