esposizione
esposizióne [Der. del lat. expositio -onis "atto ed effetto dell'esporre", dal part. pass. expositus di exponere, comp. di ex "fuori" e ponere "porre"] [FME] (a) Generic., l'atto di esporre o di esporsi all'azione biologica di radiazioni, ionizzanti o no: v. fisica sanitaria: II 624 f; (b) specific., grandezza dosimetrica per radiazioni ionizzanti, di cui è unità di misura SI il coulomb a kilogrammo (C/kg): v. fisica sanitaria: II 624 c. ◆ [FME] E. interna: v. fisica sanitaria: II 624 d. ◆ [FME] E. luminosa e radiante: l'energia, rispettiv. luminosa oppure raggiante in genere, ricevuta in un certo tempo dall'unità di area di una superficie irradiata, di cui è unità di misura SI, rispettiv., il lux per secondo (lx s) oppure il joule a metro quadrato (J/m2). ◆ [FME] Costante specifica di e.: nella radioprotezione, grandezza che valuta l'intensità della radiazione utile emessa da una sorgente, pari all'e. (v. sopra) per l'area irradiata a unità di attività della sorgente e a unità di tempo, espressa, in unità SI, in coulomb per metro quadrato a kilogrammo, becquerel e ora (C m2 kg-1 Bq-1 h-1): v. radiazioni ionizzanti, terapia con: IV 673 b. ◆ [OTT] Tempo o durata di e. o, semplic., e.: nella tecnica fotografica e cinematografica, l'intervallo di tempo per cui l'otturatore della macchina da presa, aprendosi, dà modo alla luce di pervenire sulla lastra o sulla pellicola, impressionandola; si determina grossolanamente con tabelle di posa o, accuratamente, con esposimetri; questi ultimi sono di norma fotoelettrici (→ esposimetro) e spesso sono incorporati nella macchina, in qualche caso (nelle macchine automatiche) comandando il funzionamento dell'otturatore; se si espone più del necessario o meno del necessario, si ha sovraesposizione o sottoesposizione, rispettivamente. ◆ [FME] Valore limite di e. alle radiazioni ionizzanti: v. radiazioni non ionizzanti, protezione dalle: IV 678 b.