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essaltare

di Lucia Onder - Enciclopedia Dantesca (1970)
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essaltare

Lucia Onder

Transitivo, nel senso originario di " innalzare ", " sollevare ", ma con valore figurato, s'incontra in Cv IV V 12 riferito alla città di Roma, essaltata non con umani cittadini, ma con divini; detto di persona, in Pd XIX 14 Per esser giusto e pio / son io qui essaltato a quella gloria / che non si lascia vincere a disio, e in Cv IV I 7, dove vale più particolarmente " lodare ", " onorare ". Riferito per traslato alle viste delle anime " accresciute ", " portate al grado di maggior potenza " per effetto della Grazia illuminante e del loro merito, in Pd XXIX 61.

Con costrutto intransitivo, in Pd XXIII 86 0 benigna vertù... / sù t'essaltasti, " ti levasti in alto " verso l'Empireo (c'è nel verbo, per il Mattalia, un'" idea di auto-assunzione trionfale ").

In If IV 120 mi fuor mostrati li spiriti magni, / che del veder in me stesso m'essalto, " inorgoglisco nell'anima ", " avverto in me una sensazione di esaltazione ". Così legge il Petrocchi; l'edizione del '21, invece, ha n'esalto, lezione frequentemente accettata (Vandelli, Casella) che il Boccaccio chiosava " me ne reputo in me medesimo esser maggiore ".

Vocabolario
eṡaltare
esaltare eṡaltare (ant. essaltare) v. tr. [dal lat. exaltare «innalzare», der. di altus «alto»]. – Sollevare in alto; com. solo in senso fig. nelle accezioni seguenti: 1. a. Innalzare a una suprema dignità: e. al pontificato. b. Nobilitare,...
es-
es- – Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...
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