ESSEN (A. T., 53-54-55)
Sesta città della Germania per numero d'abitanti (compresa tra Lipsia e Dresda), il maggior centro industriale della Renania e della Germania occidentale, posta in zona lievemente collinosa (ultimi contrafforti dei Monti Scistosi Renani) tra la Ruhr (a sud) e l'Emscher (a nord), entrambi affluenti di destra del Reno, presso il canale Reno-Heme, 108 m. sul mare, al centro del distretto carbonifero renano, che è uno dei più ricchi della terra (4500 kmq.), in mezzo a una regione completamente trasformata dall'uomo, tipico esempio dell'odierna civiltà industriale.
L'origine di Essen risale agl'inizî del sec. IX durante il quale fu fondato un monastero che crebbe in seguito d'importanza; piccolo centro d'agricoltori aveva tuttavia soltanto 3480 ab. quando nel 1803 venne in possesso della Prussia. Lo sviluppo successivo è dovuto all'estrazione del carbone e alla lavorazione del ferro, connesso in gran parte alle geniali iniziative della famiglia Krupp, che dal 1811, quando Federico Krupp fondò a Essen la prima officina, costituì per decennî l'impresa animatrice e dominatrice della città (v. krupp). Gli operai erano solo 241 nel 1850, aumentati a 8915 nel 1871, 15.936 nel 1890, 27.355 nel 1900 e 115 mila alla fine della guerra. La proibizione di costruire armi sancita dal trattato di Versailles ha fatto diminuire gli operai a 50 mila nel 1920 e ancor più sono diminuiti in seguito. Le acciaierie, che occupano tutta la parte O. della città, costruiscono gran parte del materiale ferroviario della Germania e oggetti di ferro e acciaio d'ogni qualità e dimensione (1914: lavorazione di 1,5 milioni di tonn. di acciaio); rinomata la lavorazione del nichel e di leghe speciali. Dalla società Krupp dipendono molte imprese (miniere di Rheinhausen, acciaierie di Witten, cantieri di Kiel, ecc.); essa possiede anche 238 chilometri di ferrovie. La sede principale è in un grandioso palazzo (1908-11) con una torre alta 63 metri. Gli operai sono alloggiati in speciali quartieri (Kronenberg, Altenhof); hanno assistenza medica, assicurazione sulla vita, spacci di viveri, scuole, biblioteche, campi sportivi.
Di riflesso anche il resto della città, soprattutto in rapporto alla buona posizione commerciale (linea ferroviaria principale Flessinga-Duisburg-Hannover-Berlino a cui se ne raccordano innumerevoli altre: canale Reno-Herne con porto che nel 1927 ha visto uno scambio di quasi 5 milioni di tonn.), si è cominciato a sviluppare come centro dell'industria renana (sede del sindacato del carbone, Rheinisch-Westfälischen Kohlensyndikat, di molte società anonime e di banche); esistono anche molte altre imprese industriali che si occupano dell'estrazione del carbone (Arenbergsche A. G.; Gelsenkirchener Bergwerks A. G.; Essener Steinkohlenbergwerke A. G.), delle lavorazioni chimiche (Goldschmidt), della fabbricazione di caldaie e macchine e di copiosissime industrie minori (tessili, carta, mobili, vetro, birra). L'estensione della città è andata quindi progressivamente aumentando; verso sud sono stati aggregati i comuni di Rüttenscheid (1901), Huttrop (1908), Rellinghausen (1910), Bredeney (1915), e successivamente Werden, Heisingen, Kupferdreh, Überruhr e Steele; lo stesso si dica verso nord (Altendorf, 1901; Borbeck, e Altenessen, 1915); l'ultimo aumento s'è avuto il primo agosto 1929 con estendere il comune a tutto il distretto di Essen (151.970 ab.). Gli abitanti da 57 mila nel 1880 sono aumentati a 65 mila nel 1885, 80.000 nel 1890, 119.000 (trentesimo posto fra le città tedesche), nel 1900, 295 mila nel 1910 e 471 mila nel 1920. Nel giugno 1930 ne furono contati 649 mila, per tre quarti cattolici (5 mila ebrei e il resto evangelici). Nel 1925 s'avevano 6747 imprese industriali e 10.274 imprese commerciali con 165.456 persone occupate. L'industria appare in regresso: nel 1907 vi erano occupate il 70% delle persone attive, nel 1925 la percentuale era solo del 61,7; le persone impiegate nel commercio sono nello stesso periodo aumentate dal 13,4 al 18%.
Monumenti. - L'origine di Essen risale a un monastero benedettino fondato nell'anno 873. Quanto resta dell'antica chiesa del monastero benedettino, innalzata intorno al 1000 (intero lato ovest a cupola simile alla cappella palatina di Aquisgrana: la cripta con i suoi bei pilastri, la parte inferiore delle pareti nelle navate laterali animata da nicchie accostate) è fra i più notevoli saggi dell'architettura romanica tedesca. Le parti superiori delle pareti delle navate laterali risalgono al rifacimento dopo il 1275 in stile gotico primitivo. Il coro è del sec. XIV, il chiostro del 1300 circa. Di particolare valore è il tesoro (candelabro in bronzo a sette braccia del 998, diverse magnifiche croci processionali, la celebre Madonna in lamina d'oro del sec. XI, ecc.).
Il Folkwang-Museum, fondato nel 1902 da K. E. Osthaus a Hagen i. W. e trasferito a Essen nel 1922, ha un'importante raccolta di opere d'arte d'ogni epoca e paese, con notevoli pitture d'impressionisti ed espressionisti tedeschi e francesi.
Bibl.: P. Clemen, Die Kunstdenkmäler der Stadt und des Kreises Essen, Düsseldorf 1893; G. Humann, Die Kunstwerke der Münsterkirche zu Essen, Düsseldorf 1904; H. Ehlgötz, Essen, Berlino 1923; K. Wilhelm-Kästner, Das Münster in Essen, Essen 1929.