essercito
. Il sostantivo è usato cinque volte, sia nel senso proprio di " complesso di soldati ", sia in senso figurato e metaforico.
Nel senso di " corpo militare ", soltanto in Cv IV IV 6. Questo [la necessità di un'autorità superiore reggente] vedemo ne le religioni, ne li esserciti, in tutte quelle cose che sono, come detto è, a fine ordinate.
Per estensione, con il valore di " moltitudine ", " folla ": di gente, in If XVIII 28 come i Roman per l'essercito molto, / l'anno del giubileo, su per lo ponte / hanno a passar la gente modo colto; di anime, in Pg VIII 22 Io vidi quello essercito gentile / tacito poscia riguardare in sùe, e XXXII 17 vidi 'n sul braccio destro esser rivolto / lo glorïoso essercito, dove tuttavia risulta accentuato il valore analogico: " ‛ Exercito ' - chiosa il Landino al primo luogo - significa multitudine d'huomini bisognando a combattere: il perché quadra bene in questo luogo tale vocabolo, perché quegli che s'exercitano nelle virtù purgatorie stanno sempre pronti a combattere contro alle tentazioni, e quelle a vincere ".
L'essercito di Cristo (Pd XII 37) è l'umanità redenta da Cristo, ‛ esercito ' in quanto Chiesa militante (" ecclesia Dei militans, quam merito exercitum vocat, quia continuo bellum habet contra vitia et contra haereses ", Benvenuto): immagine suggerita forse da s. Girolamo, che nell'Epist. LXXXIII parla di " Ductor christiani exercitus ". Diversamente intende invece il Torraca: " non tutti i Cristiani, che compongono la Chiesa (la sposa), ma gli ordini religiosi ".