ESTENSIONE (dal lat. extensio; fr., sp., ingl. extension; ted. Ausdehnung)
È la qualità posseduta dalle cose in quanto occupano spazio; e fu considerata dal Descartes come qualità essenziale della realtà oggettiva, onde essa, come res extensa, si contrappone alla realtà del soggetto, res cogitans. Analogamente, per lo Spinoza estensione e pensiero furono i due attributi dell'unica sostanza, a cui si riduceva il mondo. L'idealismo invece, a cominciare dal Berkeley, ridusse a qualità soggettiva anche l'estensione, che pure era rimasta come fondamentale "qualità primaria", e cioè propria oggettivamente delle cose, anche quando si era cominciato (col Locke) a distinguerne le qualità secondarie, soggettive; e per Kant l'estensione si ridusse alla stessa funzione spazializzatrice che l'attività conoscitiva esercita sull'immediato materiale sensibile.
Nella terminologia logica si dice poi estensione d'un concetto il complesso di tutti i concetti e individui che sotto di esso possono essere sussunti, e che quindi hanno maggior comprensione di esso, pur comprendendolo sempre in sé come loro nota (p. es., l'estensione del concetto di "uomo" è data dalla somma di tutti i concetti e individui - europeo, africano, Socrate, Alcibiade, ecc. - in cui esso è compreso). Il rapporto logico di estensione è con ciò precisamente l'inverso di quello di comprensione.
Per la matematica v. curve; dimensioni; superficie; punto.