Estetica come scienza dell’espressione e linguistica generale
Opera di B. Croce, pubblicata nel 1902 e, in edizione rivista, nel 1908. È il primo dei quattro volumi in cui si articola la Filosofia come scienza dello spirito. L’E. è divisa in due parti, secondo l’autore «due libri indipendenti, ma che si aiutano a vicenda». Nella prima parte Croce teorizza l’estetica idealistica come superamento delle teorie romantiche, positivistiche e psicologiche; nella seconda parte ricostruisce l’evoluzione delle teorie estetiche a partire dall’antichità greco-romana. Accentuando fortemente l’autonomia dell’opera d’arte e l’impossibilità di distinguere in essa la forma dal contenuto, Croce identifica l’intuizione con l’espressione («ogni vera intuizione o rappresentazione è, insieme, espressione») a sua volta identificata con la poesia, alla quale si riconducono il linguaggio e l’intera linguistica: «perché la Linguistica fosse scienza diversa dall’Estetica, essa non dovrebbe avere per oggetto l’espressione, ch’è per l’appunto il fatto estetico; vale a dire, si dovrebbe negare che linguaggio sia espressione».