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ESTIENNE

di Giannetto Avanzi - Enciclopedia Italiana (1932)
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ESTIENNE (Stephanus)

Giannetto Avanzi

Celebre famiglia di tipografi e librai francesi che ebbero larga rinomanza, specialmente in tutto il secolo XVI, per le numerose e ottime edizioni di classici latini e greci e di lessici monumentali, a cui attesero in parte notevole essi stessi, studiosi ed eruditi di bella fama. La loro attività si esplicò a Parigi e a Ginevra e può essere circoscritta fra gli anni 1502-1664.

Capostipite è Henri I, che si presume nato a Parigi fra gli anni 1465 e 1475 e morto nel 1520. Probabilmente si formò nell'officina di Wolfgang Hopyl con cui fu associato per qualche anno: il primo libro con il suo nome è del 1502 e ha per titolo: Artificialis introductio... in decem libros Ethicorum Aristotelis; il Renouard gli assegna 121 edizioni, delle quali 14 in società con altri; in maggioranza sono libri di carattere scientifico e tutti (meno uno) in lingua latina.

Il figlio Robert I (1499-1559) è la maggior gloria della famiglia. Fu discepolo del Lascaris; lavorò dapprima nella stamperia del patrigno Simon de Colines, ma già nel 1526 possedeva una propria tipografia. Assunse di poi la direzione dell'officina del de Colines e versatissimo in latino, greco, ebraico, fu instancabile nel propagare in Francia i monumenti letterarî dell'antichità greco-latina. Claude Garamont gl'incise i mirabili caratteri greci e il re Francesco I lo nominò nel 1539-40 "tipografo regio". Pubblicò oltre 40 edizioni critiche di classici latini curate da lui stesso e varie grammatiche e lessici. L'opera sua più notevole è il Thesaurus latinae linguae (1ª ed. 1532). Sul finire del 1550, dopo aspre lotte coi teologi della Sorbona, riparò a Ginevra, dove si convertì al protestantesimo.

Charles (circa 1504-1564), secondogenito di Henri I, fu medico e dedito a studî letterarî e scientifici di cui è testimonianza nelle sue numerose opere. Dopo la partenza del fratello Robert I, gli subentrò nella tipografia di Parigi, ottenendo subito (1551) la nomina di "tipografo regio"; la sua attività dura sino al 1561 con oltre un centinaio di edizioni. Sua opera principale è ritenuto il Thesaurus Ciceronis del 1556, che non ottenne peraltro il favore degli studiosi e la cui pubblicazione gli causò gravi imbarazzi finanziarî.

I fasti della famiglia ottengono nuova fama con Henri II (1531-1598), figlio di Robert I (a cui succedette nell'officina di Ginevra nel 1559). Egli ebbe un'istruzione classica sotto la guida d'insigni maestri, e compì lunghi viaggi per tutta Europa visitando biblioteche, ricercando e raccogliendo manoscritti antichi. Ellenista di valore, intraprese la stampa di molti classici greci (celebre quella di Anacreonte, 1554); nel 1572 apparve la prima edizione del suo Thesaurus graecae linguae, opera lessicografica di capitale importanza, che tuttora si consulta nel rifacimento di G. e L. Dindorf (Parigi 1831-1865). Fra gli scritti francesi ricordiamo il Traité de la conformité du langage français avec le grec (Ginevra 1565), in cui sostiene che nessuna lingua è più simile al greco che il francese, i Deux dialogues du nouveau langage français italienisé (Ginevra 1578), che satireggiano l'italianismo di moda, la Précellence du langage français (Parigi 1579), che combatte quelli che ritengono il francese inferiore all'italiano, l'Apologie pour Hérodote (Parigi 1566, ristampata da P. Ristelhuber, Parigi 1879), che è un pamphlet dei costumi ecclesiastici. La sua attività durò fino al 1598, segnando forse il periodo più fecondo negli annali degli E.; pubblicò circa 180 edizioni.

Ebbero parte notevole nelle edizioni degli E. altri membri della famiglia: Robert II (circa 1530-1571), secondogenito di Robert I, continuatore anch'egli della tipografia di Parigi, ove produsse dal 1556 al 1588 ottenendo nel 1560-61 la nomina di tipografo regio e privilegi varî; François II (s'ignorano le date di nascita e di morte), altro figlio di Robert I, che ebbe tipografia a Ginevra dal 1562 al 1582, ma con attività saltuaria: gli sono assegnate 17 edizioni; Paul (1566-dopo il 1637), figlio di Henri II, continuatore della tipografia paterna in Ginevra, con attività del 1593 al 1626; il di lui figlio Antoine (1592-circa 1674) ebbe officina in Parigi dal 1613 al 1664 con la nomina di tipografo regio: gli sono attribuite circa 130 edizioni; con lui cessa l'attività tipografica degli E.

Meritevoli di menzione sono pure: François I (1502-1550), fratello di Robert I, che fu libraio ed editore a Parigi dal 1537 al 1548; Henri V (1631-1661), figlio di Antoine, che lavorò associato col padre; Marmert Patisson (?-1601), che nel 1575 sposò in seconde nozze la vedova di Robert II. Rinomato tipografo, è rammentato la prima volta in un libro del 1568; dopo il suo matrimonio entrò in possesso della tipografia appartenuta a Robert II, che egli continuò con grande operosità fino al 1601; gli successero la vedova Denyse Barbé, a cui sono assegnate 12 edizioni (1602-1604), il loro figlio Philippe con una sola edizione (1606) e, più di tutti, il figliastro Robert III (circa 1560-circa 1629), con un'attività che va dal 1606 al 1631 e che comprende circa 90 edizioni.

Gli E. usarono marche diverse; la più comune rappresenta un olivo con il motto: "noli altum sapere", spesso variata nei particolari.

Bibl.: Fondamentale: A.-A. Renouard, Annales de l'imprimerie des E., 2ª ed., Parigi 1843, integrato da lavori successivi; P.-F. Dupont, Histoire de l'imprimerie, Parigi 1854 (cap. IV e IX); A. Firmin-Didot, Les E., Parigi 1856; H. Stein, Les E., Nogent-le-Retrou 1895; A. Claudin, Histoire de l'imprimerie en France, I, Parigi 1900; G. Lepreux, Gallia typographica, Série parisienne, I, Parigi 1911; id., Les trois premiers siècles de l'imprimerie en France, Parigi 1926. Su Henri (II) v. L. Feugère, Essai sur la vie et les ouvrages de H. E., Parigi 1853; L. Clément, H. E. et son øuvre française, Parigi 1899; G. Tracconaglia, Contributo allo studio dell'italianismo in Francia, I, H. E., Lodi 1907.

Vedi anche
ortografia In grammatica, il modo corretto di scrivere, ossia l’impiego corretto dei segni grafici e d’interpunzione in una determinata lingua, e l’insieme delle norme che lo regolano. Teoricamente l’o. di una lingua determinata si potrebbe dire perfetta solo se vi fosse una corrispondenza univoca e costante tra ... Bibbia Il complesso delle Scritture sacre dell’ebraismo e del cristianesimo (dal lat. tardo Biblia, gr. τὰ βιβλία «i libri»). Religione Nelle comunioni e confessioni religiose che riconoscono il carattere sacro della B., suo ‘autore’ è ritenuto Dio stesso che ha parlato agli uomini attraverso scrittori da ... filologia In ogni ricerca, l’interpretazione di fatti (o di personaggi ecc.) basata sull’esame di testi, documenti o su notizie storiche. Definizioni Il termine f., inteso nel mondo greco e latino come amore della dottrina, con particolare riguardo all’erudizione storica, si andò affermando in Europa dopo l’Umanesimo ... Omèro Gli antichi attribuivano l'Iliade e l'Odissea (e molti altri poemi) a un poeta di nome O.; di lui, però, non sapevano nulla che non fosse leggenda. Le Vite di O. a noi giunte (una delle quali attribuita falsamente a Erodoto) sono in realtà romanzi; come è romanzesco il Certame di O. ed Esiodo, racconto ...
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  • FRANCESCO I
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Vocabolario
thesaurus
thesaurus 〈te∫àurus〉 s. m., lat. (propr. «tesoro»; pl. thesauri 〈te∫àuri〉). – Nome usato spesso, dal medioevo in poi, come titolo di ampî repertorî scientifici o di divulgazione enciclopedica, e in secoli più recenti di importanti vocabolarî...
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