ETÀ del FERRO
L'uso occasionale del ferro fuso s'incontra in Oriente dalla prima metà del II millennio a. C., e già nell'XI sec. il suo impiego era corrente lungo la costa siriaca.
Tuttavia in Occidente l'industria del ferro fuso è tipica del I millennio a. C. Si conviene di denominare Età del Ferro il periodo che va dall'introduzione dell'uso di questo metallo all'inizio della fase storica di ciascun luogo, quando ai documenti della cultura materiale si affiancano fonti scritte. Pertanto la definizione copre ambiti cronologici molto diversi a seconda delle vicende proprie di ciascun ambiente: in alcuni casi, come per gran parte della Grecia e del mondo orientale, il passaggio alla fase "storica" ha preceduto l'inizio dell'Età del F., in altri casi, come per la Spagna (v. iberica, arte, vo. iv, p. 71) e l'Europa centrale, si può parlare di Età del F. fino alla conquista romana.
In Europa centrale si ascrive ancora all'Età del Bronzo il periodo recente della cultura dei Campi d'Urne (v. vol. vii, p. 1076), parallelo alle fasi di Hallstatt B 1-3 e databile ai secoli X-VIII a. C., che d'altra parte ha notevoli affinità con le culture italiane della prima Età del F.; a questo periodo succede la civiltà propriamente detta di Hallstatt (Hallstatt, Fase C, v. hallstatt, civiltà di, vol. iii, p. 1096), databile al VII secolo. Nella cerchia hallstattiana orientale rientrano le culture di Glasinac e di Vače. Alla fine del periodo tardo di Hallstatt (fase D), intorno al 500 circa a. C., si pone l'inizio della cultura di La Tène, che abbraccia gran parte dell'Europa, dal medio bacino del Danubio fino alla Francia (v. la tène, civiltà di, vol. iv, p. 491). Questa civiltà, dovuta ai Celti (v. celtica, arte, vol. iv, p. 457) vive fino alla romanizzazione delle province.
In Grecia all'Età del F. corrispondono il periodo geometrico (v. geometrica, arte, vol. iii, p. 817; geometrico, stile, vol. iii, p. 832) e una civiltà pienamente "storica"; rientrano invece nel quadro proprio dell'Età del F. le culture della Macedonia e della Tessaglia.
In Italia, dopo il periodo di transizione dal Bronzo al Ferro caratterizzato dalla fase protovillanoviana (v. villanoviana, civiltà, vol. vii, p. 1173), la situazione culturale è tutt'altro che omogenea: al N s'incontrano la cultura di Golasecca (v. golasecca, civiltà di, vol. iii, p. 974) diffusa in Piemonte e in Lombardia, e la civiltà di Este (v. atestina, civiltà, vo. i, p. 875) nel Veneto. Nel Bolognese, in Toscana, nel Lazio settentrionale è la civiltà villanoviana, con propaggini nella Campania (v. villanoviana, civiltà, Suppl.), in Umbria, nel Lazio, in Campania, in Calabria, prevale la cultura delle tombe a fossa (v. fossakultur, vol. iii, p. 728; laziale civiltà, vol. iv, p. 511), mentre sulla costa medio-adriatica è la civiltà picena (v. picena, civiltà, vol. vi, p. 154). La Puglia e la Lucania presentano per il momento un quadro peculiare, per la presenza di ceramica dipinta fin dall'inizio dell'Età del F. (v. vallo di diano; messapici, vasi, vol. iv, p. 1081). In Sicilia occorre distinguere un aspetto sudorientale (di Pantalica Sud), da uno sud-occidentale (di S. Angelo Muxaro) e da uno nordoccidentale caratterizzato dalla cosiddetta ceramica elima. Per la Sardegna, v. nuraghe (vol. v, p. 606); sarda arte (vol. vii, p. 40).
(B. D'Agostino)