ETEOCLE (᾿Ετεοκλῆς)
Figlio di Edipo e di Giocasta o, secondo una più antica versione del mito, di Euriganeia, fratello di Polinice. La rivalità dei due fratelli per assicurarsi il potere sulla loro città portò alla guerra de "I sette a Tebe", durante la quale, venuti a duello, perdettero entrambi la vita.
E. bambino compare a lato del fratello Polinice, tenuto per mano dalla madre, nella scena dell'accecamento del padre Edipo, soltanto su un'urna volterrana ora a Firenze. Tale episodio è inconsueto; infatti la maggior parte dei monumenti figurativi presenta E. e Polinice nel momento culminante del duello o della morte. Così nell'Arca di Cipselo (Paus., v, 19, 6) dove era rappresentato il duello tra i due fratelli, in seguito ripreso in opere di cui ci rimane solo la menzione delle fonti: un dipinto di Onasias (Paus., ix, 4, 2 e 5, il); un gruppo dello scultore Pythagoras di Reggio (Tatian., Πρὸς"Ελλ., 54 = p. 33, 24 Schw.) e probabilmente il dipinto di Tauriskos, che Plinio (Nat. hist., xxxv, 144) sommariamente descrive accennando a Polynicem regnum petentem. Lo stesso tema ricorre nel fregio di un tempio di Talamone e, in età ellenistica, nella pittura della Tomba François; molto frequentemente nelle urne etrusche, per lo più di provenienza chiusina o volterrana, sia in pietra che in terracotta e su specchi etruschi (dove E. appare col nome di Evtukle). Sarcofagi romani (di Villa Pamphili, da Tarquinia al Museo Etrusco Gregoriano), coppe omeriche e megaresi (ad esempio la G 104 al British Museum) e gemme (si veda, ad esempio, una pasta vitrea a Berlino). In generale c'è una certa concordanza tra il racconto di Euripide nelle Fenicie e le urne etrusche, nelle quali sono rappresentati i varî momenti del duello: infatti un primo gruppo di queste urne ci mostra i due fratelli in atto di lottare l'uno contro l'altro mentre la madre tenta di separarli (cfr. Eurip., Fen., v, 361 ss. e 457 ss.); un secondo mentre essi sono per uccidersi reciprocamente - e qui in più di un esemplare la rappresentazione coincide con la descrizione che Pausania (v, 19, 6) ci fa della rappresentazione dell'Arca di Cipselo -; un terzo gruppo di urne riproduce i due fratelli moribondi, e questo gruppo mostra una maggior libertà di rappresentazione, senza legami se non nelle linee generali ad uno schema fisso. Nelle urne di più recente datazione, nelle quali maggiormente si nota un distaccarsi dalla fedele rappresentazione del mito greco, appaiono le Lase, tipiche figure del mondo mitico etrusco.
Bibl.: F. A. Voigt, in Roscher, I, cc. 1387 ss.; E. Bethe, in Pauly-Wissowa, VI, 1909, cc. 707-708, s. v., n. 1; Brunn-Körte, Urne Etrusche, Roma 1890, II, pp. 27 ss., 261 ss.; C. Robert, Sarkophagreliefs, II, 1890; E. Wüst, in Pauly-Wissowa, XXI, 1952, c. 1774, s. v. Polyneikes.