eterocronia
Differenza tra due organismi più o meno strettamente vicini dal punto di vista evolutivo, che può essere ricondotta a differenze nell’andamento temporale dei processi che danno origine, nel corso dello sviluppo, ad apparati, organi o tipi cellulari diversi. Ciò presuppone che in questi processi sia possibile riconoscere un’organizzazione modulare, all’interno della quale le singole parti godono di una certa autonomia. Eterocronie si osservano, per es., nelle metamorfosi dei girini degli Anfibi: negli Anuri, infatti, si osserva la comparsa simultanea degli arti anteriori e degli arti posteriori, mentre negli Anfibi Urodeli le zampe anteriori precedono sensibilmente la comparsa dell’altro paio. Oltre che nel diverso ordine con cui prende inizio la realizzazione di due strutture corporee, l’eterocronia può manifestarsi nella diversa velocità con cui, nelle due specie a confronto, procedono i relativi processi di sviluppo, oppure nel diverso momento in cui questi si concludono. Si ha pedomorfosi quando l’eterocronia porta un discendente ad assomigliare, in condizione adulta, a uno stadio giovanile del suo antenato, in quanto lo sviluppo somatico viene ritardato, rallentato (neotenia) o arrestato anticipatamente (progenesi) rispetto alla maturazione sessuale; si ha peramorfosi, all’opposto, quando lo sviluppo somatico viene anticipato, accelerato (accelerazione) o prolungato (ipermorfosi) oltre il livello presente nella specie presa come termine di confronto. Particolare interesse riveste la dissociabilità fra i processi di sviluppo che portano alla maturazione sessuale e quelli che riguardano invece la realizzazione delle strutture somatiche. Nei tritoni, la maturità sessuale può essere a volte raggiunta senza che l’animale abbandoni l’aspetto larvale di girino, l’ambiente acquatico e la respirazione branchiale. Questa condizione eterocronica è la regola in altri anfibi come l’Axolotl (Ambystoma mexicanum).
→ Evoluzione e filogenesi