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ETEROFILLIA

di Carlo Avetta - Enciclopedia Italiana (1932)
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ETEROFILLIA (dal gr. ἕτερος "diverso" e ϕύλλον "foglia")

Carlo Avetta

Prescindendo dalla diversità di forma delle foglie che tutte le piante Cormofite presentano in stadî diversi di vegetazione e quindi in regioni diverse del loro fusto (v. foglia), per eterofillia in senso ristretto s'intende la differenza di forma dei soli nomofilli o foglie vegetative ordinarie, che si riscontra in talune piante, dovuta a cause note o ignote, e nel primo caso a fattori sia interni o fisiologici sia esterni o ecologici.

Alla prima categoria appartengono piante eterofille per divisione di lavoro, che sui fusti fioriferi portano foglie più o meno differenti da quelle dei fusti puramente vegetativi (Cochlearia armoracia, Hedera helix). Così pure vi appartengono le eterofille per ereditarietà, quali le tipiche piante a fillodî (v. fillodio): eucalitti e acacie dell'Australia, che solo nello stadio giovanile della piantina nata dal seme sviluppano alcune poche foglie del tipo ancestrale, cioè bipennate con picciuolo normale e molte coppie di foglioline a cui seguono ben presto soli fillodî. Ma tuttavia di tali acacie australiane l'A. heterophylla continua a sviluppare saltuariamente foglie bipennate frammezzo ai preponderanti fillodî. Della eterofillia da cause esterne ambientali offrono frequenti e chiari esempî certe piante acquatiche (Ranunculus amphibius, Trapa natans, Cabomba aquatica, ecc.) che vivono coi loro fusti in parte sommersi e in parte emersi, sviluppando su quelli foglie di tipo acquatico dette "idrofilli" e su questi foglie aeree o "aerofilli"; le prime a lembo diviso in numerose lacinie, le seconde con lembo intero o assai meno ramificato. In talune di queste piante si trova persino un terzo tipo di foglie, quelle galleggianti o "aeridrofilli". Della eterofillia da cause ignote, detta anche eterofillia vaga, si hanno notevoli esempî nella Broussonnetia papyrifera o gelso del Giappone e nel Solanum dulcamara delle nostre siepi, che frammezzo alle foglie con lembo intero ne presentano qua e là qualcuna variamente lobata.

Bibl.: G. Arcangeli, Sulle foglie di piante acquatiche e specialmente su quelle di Nymphaea e di Nuphar, in Giorn. bot. it., 1890; C. Casali, L'eterofillia e le sue cause, Reggio Emilia 1892; G. Briosi, Intorno alle probabili ragioni dell'eterofillia nell'Eucalyptus globulus, ecc., in Atti R. Acc. Lincei, s. 3ª, XIV, 1893.

Vedi anche
caule Fusto delle piante non lignificate, che porta le foglie e stabilisce il collegamento tra queste e l’apparato radicale. Si sviluppa dalla gemma, detta piumetta, che sta all’apice dell’embrione, sopra l’inserzione dei cotiledoni. Questa gemma, costituita all’inizio da meristemi, origina lateralmente le ... pianta Nome generico con cui si designano tutti i vegetali, esseri organizzati che nascono, crescono, si nutrono, si riproducono, muoiono. Possono essere sia organismi unicellulari sia organismi multicellulari molto complessi. Secondo particolari caratteristiche si distinguono: p. annue e perenni; p. erbacee ...
Tag
  • SOLANUM DULCAMARA
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Vocabolario
eterofillìa
eterofillia eterofillìa s. f. [der. di eterofillo]. – In botanica, differenza di forma che si osserva, a livelli differenti del fusto, tra i nomofilli di alcune piante, spesso in rapporto a fattori fisiologici interni o a fattori ecologici...
eterofillo
eterofillo agg. [comp. di etero- e -fillo]. – In botanica, di pianta che presenta eterofillia.
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