eticheggiante
agg. (iron.) Che vorrebbe risultare morale.
• La stessa grande questione della mafia e dell’antimafia, a esempio, non può continuare a essere declinata in termini eticheggianti e giudiziari. La pur doverosa denuncia morale della borghesia mafiosa e la irrinunciabile persecuzione penale dei boss, come del resto una lunga esperienza storica insegna, non sono da sole sufficienti a incidere risolutivamente sulle cause profonde del cancro mafioso. (Giovanni Fiandaca, Repubblica, 28 giugno 2007, Palermo, p. I) • Rispettiamo anche una donna che non ce la fa a generare il figlio o la figlia che ha concepito. Siamo il partito di Paola Bonzi, non di mastro Titta. Ma siamo irrevocabilmente contro l’aborto e la sordità morale che lo circonda, contro il matrimonio gay e la chiacchiera fintamente immoralistica, se non teneramente eticheggiante, che lo circonfonde. (Giuliano Ferrara, Foglio, 17 luglio 2012, p. 1, Prima pagina).
- Derivato dall’agg. etico con l’aggiunta del suffisso -eggiante.
- Già attestato nell’Unità del 28 giugno 1987, p. 15, Il Documento (Lucio Magri).