MARCEL, Ètienne
Uomo politico francese del sec. XIV, nato in epoca non precisata, morto il 31 luglio 1358. Di ricca famiglia di mercanti di panno, divenne egli stesso prevosto dei mercanti parigini; cosicché quando il delfino Carlo, reggente in nome del re Giovanni II fatto prigioniero dagl'Inglesi, ebbe convocato gli stati generali nell'ottobre 1356, il M. si trovò naturalmente a capo dell'elemento borghese, del terzo stato. D'accordo con il vescovo Roberto Le Coq, il M. indusse i deputati a discutere, anziché dei sussidî finanziarî chiesti dal re e che avrebbero dovuto costituire la sola materia di discussione, di un piano generale di riforme della struttura stessa dello stato francese. Di fronte a un primo rifiuto del delfino di accettare tale progetto, il M. mobilitò e armò le varie corporazioni parigine, riuscendo per tal modo a costringere il delfino a emanare la famosa Grande Ordonnance del 3 marzo 1357, che avrebbe costituito, se fosse rimasta in vita, un ostacolo decisivo al potere assoluto dei re di Francia (v. francia: Storia). Avendo il delfino cercato, nei mesi seguenti, di organizzare la resistenza fuori di Parigi,) il M., suscitò una pericolosa questione dinastica, contrapponendo al delfino il re di Navarra Carlo il Malvagio, sposo di Giovanna, figlia del re di Francia Giovanni II, e pretendendo al trono (v. carlo ii re di navara). Fatto evadere il re di Navarra dal castello ov'era prigioniero, il M. riuscì a piegare nuovamente il delfino. Ma il M. finì col cedere al furore di parte, facendo massacrare nel febbraio 1358 i due principali consiglieri del delfino, Roberto di Clermont, maresciallo di Normandia e Giovanni di Conflans, mȧresciallo di Champagne. Il movimento era ormai sulla via dell'aperta rivolta contro la monarchia e allora le campagne e anche le altre città si staccarono da Parigi, appoggiando il delfino. Lo stesso movimento della Jacquerie, scoppiato in quel tempo, finì con il riuscire a danno del movimento parigino: i nobili delle campagne reagirono violentemente, avvicinandosi alla monarchia. Un tentativo d'introdurre le bande di Carlo il Malvagio in Parigi fallì, per l'opposizione di parte della stessa borghesia parigina, già stanca della piega troppo radicale presa dal movimento. Il M. decise di consegnare la città al re di Navarra: ma, mentre cercava di effettuare il suo disegno, fu ucciso.
Bibl.: Perrens, É. M. et le gouv. de la bourgeoisie au XIVe s., Parigi 1860.