VACHEROT, Étienne
Filosofo e uomo politico francese, nato a Langres il 29 luglio 1809, morto a Parigi il 28 luglio 1897. Fu scolaro del Cousin, e sotto l'influenza di questi scrisse la sua Histoire critique de l'école d'Alexandrie (in tre volumi, Parigi 1846-1851), ancora utilizzabile. Si distinse subito per le discussioni con i rappresentanti del partito clericale, contro i quali ebbe varie polemiche, e per la vivacità delle sue opinioni liberali. In nome di queste si dimise dalla cattedra universitaria da poco ottenuta, quando Luigi Napoleone fece il suo colpo di stato. Un'opera di teoria politica sulla Democrazia (Parigi 1859) gli valse un processo e un anno di carcere. Partecipò attivamente alla cosa pubblica nei primi anni della terza repubblica, che lo aveva nominato senatore a vita. Ma si andò sempre più alienando dalla politica dei compagni di partito, favorendo il clero e vagheggiando un ritorno monarchico. Nel 1868 aveva preso il posto del Cousin all'Accademia di scienze morali e politiche.
Scrisse molte opere di carattere filosofico, svolgendo dottrine di tipo eclettico, colorate di neokantismo positivistico da una parte, e di panteismo religioso dall'altra, che non ebbero grande fortuna: La métaphysique et la science (Parigi 1858); La science et la conscience (ivi 1862); Essai de philosophie critique (ivi 1864); La religion (ivi 1868). Utile per la conoscenza della filosofia francese a lui contemporanea è: La situation philosophique en France, in Revue des Deux Mondes, LXV (1868), pp. 950-977.
Bibl.: Ollé-Laprune, E. V., Parigi 1898.