ETRURIA (Etruria, 'Ετρουρία)
La VII regione augustea dell'Italia, corrispondente all'antica terra degli Etruschi, era limitata a N.-NE. dalla Magra e dall'Appennino tosco-emiliano, a E-S. dal Tevere, escluso il territorio Tifernate, a O. dal mare, fino alla foce del Tevere. Alla Magra l'Etruria raggiunse la massima espansione fino al sec. III, donde fu ristretta dai Liguri fino all'Arno per essere di nuovo da Augusto reintegrata nei confini storici (Plin., III, 50). Accanto a Etruria, i Romani ebbero il nome Tuscia, da cui Tuscania, Toscana, già nelle Tavole Iguvine (I, b, 17, turskum numen e VI, b, 58, tuscom nome). Il demotico Tyrreni è un riflesso del greco Τυρσηνοί, Τυρρηνοί.
La demografia della regione ha il suo massimo sviluppo con la federazione etrusca, mentre decade con l'espansione romana e ancor più nel periodo imperiale quando si aggiunge il flagello della malaria. La tradizione letteraria più tarda ci ha conservato la topografia etrusca degli ultimi tempi della repubblica, e dei primi dell'impero.
La distribuzione demografica avveniva, principalmente, secondo le grandi vie statali che, per quanto preromane, portarono nomi romani per essere state restaurate e raccordate da Roma; tali l'Aurelia-Emilia; la Clodia-Cassia; la Flaminia; non mancarono inoltre comunicazioni secondarie minori, municipali, quali l'Amerina, la Tarquiniese, la Senese, la Fiesolana e lungo il corso dei fiumi, nei cui bacini sorgevano le grandi città di Vetulonii, Volaterrae, Rusellae, Volci, collegate alla costa, dove, alla foce fluviale, si apriva il loro porto. Documento notevole di questo sviluppo demografico è l'elenco dei comuni del periodo augusteo, tra cui i municipî, sorti dalle antiche metropoli della federazione etrusca, cioè Arretium, Caere, Clusium, Cortona, Perusia; Populonii, Rusellae, Tarquinii, Veii, Vetulonii, Volaterrae, Volci, Volsinii (per l'elenco dei comuni, v. Solari, in Rend. Lincei, 1917).
Per quanto la regione fosse stata ormai snazionalizzata con la sua inclusione, nel 90 a. C., nella cittadinanza romana, non mancarono varie affermazioni isolate d'indipendenza e di nazionalità, durante le lotte fra Mario e Silla, il tentativo sedizioso catilinario, e le ultime guerre civili, in cui nella regione trovarono appoggio movimenti antiromani.
La regione mantenne, durante l'antichità, la sua unità tradizionale (Plin., Nat. Hist., III, 50), anche quando Diocleziano, sulla fine del secolo III, uni le due regioni limitrofe dell'Etruria e dell'Umbria, confermando probabilmente antichi vincoli religiosi reciproci (con assemblee a Volsinii, presiedute da due Coronati Tusciae ei Umbriae; nell'editto di Costantino a Spello, Corp. Inscr. Lat., XI, 5265), forse connessi con la primitiva federazione nazionale della tradizione storiografica. Chiamata la nuova circoscrizione amministrativa Tuscia et Umbria governata da correctores residenti a Florentia, la regione, nella decadenza, fu divisa, con riferimento all'antica tradizione storica, in Tuscia suburbicaria e in Tuscia annonaria (a sud e a nord dell'Arno) con l'unione, nel sec. V, di questa all'Emilia (probabilmente alle nuove condizioni della Tuscia accennano i Consulares: Not. dign. Seeck, p. 108 segg.).
Bibl.: T. Dempster, De Etruria regali, Firenze 1723-1724 coi Paralipomena di G. B. Passeri, Lucca 1767; E. Repetti, Dizion. stor. geogr. d. Toscana, Firenze 1833-1846; L. Canina, L'antica Etruria marittima, Roma 1846-1852; H. Nissen, Ital. Landeskunde, Berlino 1883-1902; R. Kiepert, in Text zu den Formae orbis antiqui, 1902; Corpus Inscr. Lat., XI, i; G. Dennis, Cities and Cemeteries of Etruria, Londra 1907; C. Hülsen, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VI, coll. 720-24; G. Körte, ibid., coll. 730-70; A. Solari, Topog. stor. d. Etruria, Pisa 1918-1920 con appendice bibliogr., 1915; P. Ducati, Etruria antica, 1927; Un'estesa bibliogr. si trova raccolta in Mau-Mercklin, Katal. d. Bibl. d. deutsch. arch. Inst., Roma 1915; Ediz. archeol. della carta d'Italia, Firenze, Istituto geografico militare; v. inoltre la bibl. a etruschi.