ETRUSCHI
(XIV, p. 510; App. II, I, p. 882; III, I, p. 581; IV, I, p. 743)
A partire dal 1985 si è avuta una serie di eventi scientifici (manifestazioni espositive, congressi e incontri di studio), organizzati da varie regioni (Toscana, Umbria, Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio) nell'ambito di un ''Progetto Etruschi'' nazionale, che hanno avuto anche la funzione di ammodernare, nella coscienza culturale, vecchi ''miti''. Una salutare inversione di rotta ha interessato le ricerche sul campo, indirizzate anche verso aree insediative: metropoli, loro porti e centri minori. Di rilievo i risultati conseguiti a Caere (v. cerveteri, in questa Appendice), inseriti in un più ampio quadro relativo alle fasi di urbanizzazione della città e al suo rapporto con il territorio dipendente; ancora discussi quelli di Tarquinia (v., in questa Appendice), dove gli scavatori privilegiano un'interpretazione in senso cultuale dei resti rinvenuti. Anche le interpretazioni di una struttura a 20 celle continue che affianca il tempio B di Pyrgi (v., in questa Appendice) e dei sacelli inerenti ai culti di Afrodite, Hera e Demetra fondati da mercanti greci a Gravisca (v., in questa Appendice) fra 600 e 500 a. C. circa non appaiono concordi. Di notevole interesse le scoperte avvenute nella costa settentrionale: a Populonia, quelle relative a un insediamento extramurario destinato al raffinamento del ferro elbano, in funzione fra tardo 6° e inizi 3° secolo a. C.; a Pisa, quelle di un santuario sotto la Torre e di un'area abitata certamente da E., come indicano le iscrizioni. Questo complesso di evidenze ha positivamente riaperto i problemi relativi al rapporto fra Greci ed E. sia attraverso l'analisi di testimonianze concrete (iscrizioni, ceramiche e oggetti d'importazione greca), sia attraverso il riesame di oggetti etruschi rinvenuti nei santuari greci (Delfi, Olimpia, Atene, Samo), inclusa un'iscrizione del 500-480 sulla base lapidea di un tripode (?) con dedica di Tirreni, da tempo rinvenuta presso il santuario di Apollo a Delfi. Il tipo di rapporto non si esaurisce in semplici contatti, ma in una vera rimodellazione della cultura, di cui si percepiscono gli esiti in ambito monumentale ma anche nella sfera ideologico-religiosa. Il processo si attiva già nella prima metà del 7° secolo a. C. (trasmissione della scrittura e delle narrazioni epiche), comportando poi l'assunzione di tecnologie che investono l'agricoltura di tipo intensivo e l'artigianato, anche nelle sue forme monumentali (si veda il ''palazzo'' di Murlo, presso Siena). Caratteri non solo recettivi ma anche dinamici della civiltà etrusca arcaica sono peraltro emersi da analisi condotte sulla distribuzione di vasellame di bucchero e di anfore vinarie rinvenuti negli insediamenti celto-liguri della Francia meridionale, nelle colonie fenicie della Sardegna, in quelle greche della Sicilia, e, all'interno dell'Italia, in aree in precedenza insospettate, come l'Emilia occidentale (cippi di Rubiera, del 600 a. C. circa), che preludono alla più capillare colonizzazione della pianura Padana, culminata nel 5° secolo a. C. col popolamento di aree come quella di Mantova (v.), la cui etruscità, attestata finora solo dalle fonti letterarie, è stata confermata dalle scoperte effettuate a Bagnolo San Vito.
Nel settore degli studi epigrafico-linguistici si è assistito a una definitiva articolazione diacronica e diatopica dei sistemi di scrittura e a nuove proposte che interessano diversi aspetti della lingua (sistema fonologico, grammatica, lessico). Riconfermata la parentela col lemnio, sono stati distinti alcuni fenomeni di opposizione nel sistema consonantico (discussa la pretesa correlazione di palatalità), alcuni aspetti della flessione nominale, alcuni fenomeni grammaticali (''articolo'' e così via). Notevoli i tentativi d'interpretazione del linguaggio formulare attestato nelle dediche vascolari.
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Cataloghi di mostre del ''Progetto Etruschi'' (viene premesso di volta in volta il nome del luogo di svolgimento della mostra): Firenze: Civiltà degli Etruschi, a cura di M. Cristofani, Milano 1985; Fortuna degli Etruschi, a cura di F. Borsi, ivi 1985; Arezzo: Santuari d'Etruria, a cura di G. Colonna, ivi 1985; Cortona: L'Accademia etrusca, a cura di P. Barocchi, ivi 1985; Siena: Case e palazzi d'Etruria, a cura di S. Stopponi, ivi 1985; Orbetello: La romanizzazione dell'Etruria, a cura di A. Carandini, ivi 1985; Portoferraio: L'Etruria mineraria, a cura di G. Camporeale, ivi 1985; Volterra: Artigianato artistico in Etruria, a cura di A. Maggiani, ivi 1985; Perugia: Scrivere etrusco, a cura di F. Roncalli, ivi 1985; Mantova: Gli Etruschi a nord del Po, a cura di R. De Marinis, ivi 1986; Milano: Gli Etruschi di Tarquinia, a cura di M. Bonghi Jovino, Modena 1986; Gli Etruschi di Cerveteri, a cura di M. Bonghi Jovino, ivi 1986; Viterbo: Architettura etrusca nel Viterbese, a cura di O. Wikander e P. Roos, Roma 1986; Biblioteca etrusca, a cura di G. Morghen, ivi 1986; Roma: La tomba François, a cura di F. Buranelli, ivi 1987; Bologna: La formazione della città nell'EmiliaRomagna, a cura di G. Bermond Montanari, i-ii, Bologna 1987. Cataloghi di altre mostre: La necropoli villanoviana di Ca' dell'Orbo, Bologna 1979; Siena: le origini, Firenze 1979; Pittura etrusca a Orvieto, Roma 1982; Il frontone di Talamone e il mito dei Sette a Tebe, Firenze 1982; Monterenzio e la valle dell'Idice, Bologna 1983; Schätze der Etrusker, Saarbrücken 1986; Malerei der Etrusker in Zeichnungen des 19. Jahrhunderts, Colonia 1986; Etrusker in der Toskana, Amburgo 1987; Un artista etrusco e il suo mondo: il Pittore di Micali, Roma 1988; Die Welt der Etrusker, Berlino 1988; Pittura etrusca al Museo di Villa Giulia, Roma 1989; La grande Roma dei Tarquini, ivi 1990; Il mondo degli Etruschi. Testimonianze dai musei di Berlino e dell'Europa orientale, Viterbo 1990; Civilt'a degli Etruschi. Nuovi studi e scoperte (in giapp.), Tokyo 1990; Fratte di Salerno. Un insediamento etrusco-campano, Modena 1990.
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