REMOTTI, Ettore
REMOTTI, Ettore. – Nacque ad Alessandria, il 24 novembre 1893. Non si hanno notizie riguardo ai genitori.
Studiò scienze naturali all’Università di Roma, dove ebbe come maestro Giovan Battista Grassi. Sotto la sua guida cominciò subito a fare ricerca, mostrando grandi doti. Si laureò nel 1920, ma già l’anno prima aveva ottenuto un incarico presso l’Istituto di biologia marina di Messina (sorto nel 1916), attraverso il R. Comitato talassografico italiano, per lo studio della fauna ittica dello stretto. Negli anni successivi conseguì una seconda laurea in medicina, dischiudendo con ciò una prospettiva interdisciplinare che caratterizzò costantemente la sua attività professionale, intersecandosi in parte con studi umanistici.
Nel 1924 fu chiamato al laboratorio centrale di idrobiologia del ministero dell’Agricoltura e delle Foreste; nel 1925 fu nominato aiuto di ruolo nell’istituto di zoologia e anatomia comparata dell’Università di Bologna, diretto da Ercole Giacomini; nel 1930, tramite concorso, ottenne la cattedra di zoologia e anatomia comparata all’Università di Perugia. Due anni dopo, l’Università di Genova gli affidò la direzione dell’istituto di anatomia e fisiologia comparate, dove rimase formalmente fino al suo collocamento fuori ruolo. Benché incardinato nella facoltà di scienze, la sua attività didattica istituzionale consistette per lo più nell’insegnamento di biologia per studenti di medicina (e in minor misura di antropologia e psicologia per studenti di lettere e filosofia).
Intere generazioni di medici si formarono alle sue lezioni. Nella commemorazione di Pietro Ghiani, suo discepolo, si rammenta come queste fossero sempre «zeppe di studenti, anche stranieri, attirati da questo professore, noto a quel tempo come uno dei più brillanti biologi», anche «per il suo modo di porgere – e insieme di offrire – esempi di ragionamento scientifico, con numerose citazioni e una cultura profonda in vari campi. Ancora oggi […] generazioni di medici, alcuni ormai primari o cattedratici, ricordano quella impressione» (Ghiani, 1982, p. 302).
Durante la ricostruzione del sistema universitario e scientifico nazionale del dopoguerra, il ministro dell’Istruzione Guido Gonella chiamò Remotti a dirigere la Scuola normale superiore di Pisa, nel periodo 1948-60. Egli rinnovò la ricerca e la didattica della Normale; sotto la sua direzione, per esempio, fu istituita la cattedra di analisi matematica, affidata ad Alessandro Faedo, il quale promosse la rinascita della cosiddetta scuola matematica pisana. Il ruolo di Remotti si rivelò importante ai fini dello sviluppo dell’istituzione, anche tramite diverse scelte di politica gestionale (istituzione di nuovi corsi di laurea, istituti ecc.) compiute sul finire degli anni Cinquanta, che, nei decenni successivi, contribuirono ad agevolare il passaggio da un’impostazione tradizionale alle nuove esigenze dell’università di massa. Remotti fu membro del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione (1944-58) e, quasi continuativamente, del comitato per la biologia e la medicina del Consiglio nazionale delle ricerche.
Le prime ricerche degli anni Venti riguardarono l’embriologia e la fisiomorfologia di pesci, soprattutto Teleostei (le sue pubblicazioni iniziarono con un paio di resoconti sull’argomento apparsi sui Rendiconti Lincei), ma anche Selaci, nonché il metabolismo di Celenterati. Al laboratorio centrale di idrobiologia avviò inoltre un filone di studi sulla vescica natatoria (cfr. Sulla funzione della vescica natatoria considerata come organo di senso, in Rivista di biologia, VI (1924), pp. 3-15), che continuò a sviluppare negli anni Trenta. Successive indagini sui pesci toccarono la biologia della sessualità (se ne trova una sintesi – intitolata Ricerche sulla biologia sessuale dei pesci – nelle Pubblicazioni della Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli, 1928, vol. 9, pp. 1-30 estratto); oppure la istofisiologia di organi specifici, come l’occhio o il rene. Lavorò anche su problemi riproduttivi relativi alla Gambusia, un pesce utilizzato nella lotta antimalarica condotta con mezzi biologici. Altri studi, molto noti e apprezzati, riguardarono la fisiomorfologia degli embrioni di pollo e di altri uccelli (a partire almeno da: Sul processo di assunzione del vitello durante lo sviluppo embrionale del pollo, in Rendiconti dell’Accademia nazionale dei Lincei. Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, s. 6, V (1927), pp. 910-913), prestando attenzione in particolare all’assunzione delle riserve vitelline e all’equilibrio idrosalino fra embrione e membrane.
Durante la guerra di Liberazione, Remotti fu attivo come partigiano. Nel dopoguerra, riprese gli studi su Anopheles in relazione alla malaria e proseguì le sue ricerche a cavallo con la medicina, affrontando anche l’indagine biologica di alcuni tumori. A ciò si era dedicato già prima della guerra (cfr. Correlazioni epitelio-vasi e loro importanza nell’architettura degli organi e nella genesi delle neoplasie, in Bollettino della Società italiana di biologia sperimentale, XIV (1939), pp. 89-94; Il sacco vitellino reattivo biologico nello studio delle neoplasie, in Rendiconti dell’Accademia nazionale dei Lincei. Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, s. 6, XXIX (1939), pp. 628-631); continuò a occuparsene anche successivamente. Egli elaborò una teoria originale e cercò di dar forma a una ‘disciplina intraorganica’, che avrebbe dovuto investigare i fattori che possono conservare gli organi nel loro assetto fisiologico, con particolare attenzione all’equilibrio epitelio-vasi durante le prime fasi dell’insorgenza neoplastica (cfr. I vasi come fattore di correlazione intraorganica e riferimenti al problema delle neoplasie, in Archivio italiano di anatomia e di embriologia, XLVII (1942), pp. 3-23). Il progetto, seppure in parte ripreso dopo la guerra, restò incompiuto, a detta di Pietro Ghiani (1982, p. 302), a causa di impegni più urgenti. Remotti si occupò anche di termoregolazione, digestione, diuresi e transito ematico in pesci e uccelli, oppure nell’uomo. Fu autore, fra l’altro, di voci dell’Enciclopedia italiana come Respirazione (1936, con A. Palmerini - G. Gola - N. Leotta), Rudimentali, organi (1936), Sangue (1936, con A. Ferrata - L. Lattes - R. Margaria et al.).
Personaggio poliedrico, fra il 1935 e il 1941 tenne a Genova l’insegnamento di psicologia sperimentale, che afferiva alla facoltà di lettere e filosofia. Remotti privilegiò un’impostazione scientifica e svolse le lezioni presso l’istituto di anatomia. Altrettanto accadeva per l’insegnamento, pure da lui tenuto, di antropologia ed etnografia, nel quale ebbe come studente Luigi Brian, poi noto antropologo. Nel dopoguerra, gli fu affidata la direzione dell’Istituto di magistero (1952-58), trasformato in facoltà e sviluppatosi con la denominazione di scienze della formazione. All’intersezione con la medicina, nel piano di studi promosse corsi di orto-frenologia e di logopedia; egli stesso si prodigò in esperienze medico-pedagogiche in ambito pediatrico che furono oggetto di diverse sue pubblicazioni.
Collocato fuori ruolo, fondò l’Opera dei navigatori e avviò un laboratorio itinerante di biologia medica, organizzato con roulottes attrezzate. Ciò esprimeva il profondo legame che egli intravedeva fra scienza e società.
Fra i riconoscimenti ottenuti, si ricordano la medaglia d’oro del ministero della Pubblica Istruzione e il premio dell’Accademia nazionale dei Lincei della quale fu socio dal 1949, così come di svariate altre, come l’Accademia Benedettina di Bologna, l’Accademia ligure di scienze e lettere, l’Accademia pugliese delle scienze, l’Accademia peloritana, l’Accademia delle scienze di Torino, l’Accademia medica lombarda, l’Unione zoologica italiana, la Società italiana di anatomia e l’Association des anatomistes.
Morì a Roma nel 1982.
Fonti e Bibl.: P. Ghiani, Ricordo di E. R., in Bolletino di zoologia, XLIX (1982), pp. 301-308; A. Greco, La psicologia, in Tra i palazzi di via Balbi. Storia della facoltà di lettere e filosofia dell’Università degli studi di Genova, in Atti della Società ligure di storia patria, XLIII (2003), pp. 447-453; La storia della Scuola normale superiore di Pisa in una prospettiva comparativa, a cura di D. Menozzi - M. Rosa, Pisa 2008.