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ETTORE

di H. Sichtermann - Enciclopedia dell' Arte Antica (1960)
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ETTORE ("Εκτωρ, Hector)

H. Sichtermann

Ettore, figlio di Priamo e di Ecuba, da Apollodoro per primo indicato come il primogenito, nell'Iliade è il figlio prediletto e il sostegno della famiglia reale troiana, il comandante supremo e temporaneamente capo politico dello Stato.

E. è colui che arreca le più gravi perdite agli Achei e incita i Troiani al combattimento, e così già nella grande battaglia il cui inizio è descritto nel IV canto dell'Iliade. Allorché questa battaglia prende una piega sfavorevole per i Troiani, corre in città per indurre sua madre a fare un dono ad Atena e per congedarsi dalla moglie e dal figlio. Per ordine degli dèi si batte poi in duello con Aiace, duello che viene troncato prima di essere risolto. Il giorno seguente i successi in combattimento di E. sono ancora maggiori, ma solo l'indomani egli raggiunge il massimo delle sue vittorie; nella lotta per il campo e le navi degli Achei il campo viene preso d'assalto e le navi vengono incendiate. Solo Patroclo, rivestite le armi di Achille, riesce a respingere l'attacco, ma infine è ucciso da E., che indossa le armi catturate. Tuttavia E. non riesce a sottrarre il cadavere di Patroclo agli Achei. Il giorno seguente si pone solo di fronte al suo nemico mortale, Achille, che vuole vendicare la morte del compagno. Dominato dalla paura, fugge prima dinanzi ad Achille ed ambedue fanno tre volte il giro della città; quando gli dèi consentono il duello, Achille riottiene le sue armi e, dopo breve lotta, E. riceve il colpo mortale. Achille fa trascinare il cadavere legato ad un carro intorno alla città e successivamente intorno al sepolcro di Patroclo; solo quando Priamo in persona prega dimessamente Achille di restituire il cadavere e reca ricchi regali, Achille cede il nemico morto. Questi viene solennemente bruciato dai Troiani e gli viene eretto un alto monumento sepolcrale.

Essenzialmente sono questi gli avvenimenti che più o meno spesso sono divenuti oggetto dell'arte figurativa dal periodo più antico sino a quello più tardo. Della preistoria dell'Iliade solo l'avventura di Troilo viene messa in relazione con E.; sul vaso François E. esce dalla porta con Polites per difendersi da Achille; un'anfora a figure nere, a Monaco, lo mostra mentre combatte con Achille intorno al cadavere di Troilo; il noto gruppo colossale in marmo di Napoli è interpretato come E. con il cadavere del ragazzo. Tra le storie omeriche sono da menzionare, seguendo il racconto: il suo congedo da Andromaca, che era rappresentato su un dipinto menzionato da Plutarco (Brutus, 23, 3) ed è conservato su gemme; il suo duello con Aiace che appare già sull'Arca di Cipselo (Paus., v, 19, 2), ed è rappresentato poi su un vaso a figure nere a Toronto e su un vaso di Douris; il combattimento intorno alle navi, che secondo Lucillio (Anth. Pal., ii, 211) era un argomento gradito ai pittori; tra l'altro, era rappresentato nel tempio di Artemide, in Efeso (Paus., v, 19, 2) e si ripete su vasi, sarcofagi e su una moneta di Ilio; infine il duello con Achille, che si trova soprattutto su vasi; così su una tazza a figure rosse a Boston (98.733), che riproduce l'inseguimento e su una tazza al Vaticano, secondo il tipo di Douris. Queste rappresentazioni in alcuni particolari si discostano già dall'Iliade e così compaiono sull'argomento numerose altre rappresentazioni, soprattutto su vasi, che non si possono mettere in relazione affatto, oppure solo difficilmente, con un determinato avvenimento dell'Iliade. Nelle scene di congedo, di vestizione delle armi e di combattimento E. appare spesso indicato nelle iscrizioni, alcune volte in relazione ad altri eroi dell'Iliade, senza che si possa riconoscere una scena dell'Iliade stessa. Anche la figura singola di E. seduto, dipinta da Polignoto nella Lesche a Delfi (Paus., x, 31, 5) è una libera invenzione di questo tipo. Un gruppo in bronzo di Onatas ad Olimpia mostrava la sfida di E. (Paus., v, 25, 8, 10). Con maggiore accostamento ad Omero appare poi di nuovo l'eroe nelle scene che seguono la sua morte; queste sono state rappresentate dall'arte figurativa con maggiore predilezione delle imprese eroiche di lui vivo; in esse inoltre Achille figurava, naturalmente, nettamente in primo piano. Il trascinamento di E. morto si ritrova in una serie di vasi a figure nere, che più o meno riproducono lo stesso tipo e certo alludono al trascinamento intorno alla tomba di Patroclo; si distinguono nel particolare che i cavalli o sono in piena corsa o sono fermi. Il trascinamento appare già, piuttosto raramente, su vasi a figure rosse sarebbe da menzionare una coppa di Hieron e Makron - ed è meno frequente in seguito come soggetto artistico; si trova casualmente su sarcofagi, su rilievi come sul calice d'argento di Bernay, in un rilievo da Virunum, sulla Thensa Capitolina, sull'orlo della mensa marmorea circolare capitolina (Palazzo Senatorio), su un rilievo in terracotta a Canterbury e persino ancora su una lampada dell'epoca cristiana. Invece è rappresentato molto più di frequente il riscatto del cadavere da parte di Priamo su rilievi melî, su vasi a figure nere e soprattutto su quelli a figure rosse, in seguito su sarcofagi, specialmente sul retro, sui monumenti capitolini già citati, su lampade di terracotta e gemme di epoca tarda e sul calice d'argento di Hoby a Copenaghen (v. cheirisophos); E. stesso non è sempre rappresentato. Sulle rappresentazioni più antiche Achille sta eretto o è sdraiato su una klìne, sotto di lui è il cadavere di E. (v. achille, vol. i, fig. 47), mentre Priamo e i suoi accompagnatori si avvicinano con atteggiamenti supplici e offrono regali; sui monumenti più tardi Achille è seduto, mentre Priamo s'inginocchia dinanzi a lui e ne afferra o bacia le mani. Il particolare introdotto da Eschilo nei Frigi, che il cadavere di E. è pesato con l'oro, appare dapprima su vasi dell'Apulia, poi su monumenti dell'epoca imperiale, come il calice d'argento di Bernay. Poiché a Ilio E. fu venerato come eroe, egli appare da solo, con sembianze di eroe, su monete di Ilio, e di lui ci debbono essere state anche statue e immagini di culto, come riferiscono Filostrato (Heroic., 683) e anche Giuliano (Epist., 77-78 [ed. Hertlein]). Sulle miniature conservate dell'Iliade Ambrosiana (V-VI sec. d. C.) E. appare nell'incontro con Ecuba e con Paride (xxiv, xxv), nell'addio a Andromaca (xxvi), nel banchetto notturno (xxx), nell'attacco al campo greco (xxxviii, xli), nell'uccisione di Patroclo (xlviii, xlix, li), nell'ultima sortita dalle mura (liv).

Monumenti considerati. - Achille e Troilo: FurtwânglerReichhold, tavv. 11-12; v. vol. i, tav. a colori a p. 892 (vaso François); J. D. Beazley, Black-fig., 1956, 95, 5 = E. Buschor, Griech. Vasen, fig. 123 (anfora a Monaco). Congedo da Andromaca: A. Furtwängler, Gemmen, tavv. 23, 54, 56. Duello con Aiace; J. D. Beazley, Black-fig., 1956, 272 = Robinson-Harcum, tav. 38 (anfora a Toronto); J. D. Beazley, Black-fig., 1956, 368, 106 = C. V. A., Monaco, tav. 36, 4 e 39 (anfora a Monaco); id., Black-fig., 1956, 285, 70 Alinari 23724 (tazza al Louvre). Combattimento intorno alle navi: E. Gerhard, Auserlesene Vasenbilder, iii, 197 (vaso); Alinari 1294 (sarcofago a Venezia); H. Schliemann, Ilios, n. 1502 (moneta). Duello con Achille: v. vol. i, p. 29, s. v. Achille; J. D. Beazley, Red-fig., p. 266 (tazza a Boston); id., Red-fig., p. 295, 8 = E. Gerhard, Auserlesene Vasenbilder, iii, tavv. 102 e 202 (tazza al Vaticano). Congedo: J. D. Beazley, Red-fig., p. 684, i Alinari 35722-3 (anfora al Vaticano). Armatura: id., Red-fig., p. 24, i = Furtwängler-Reichhold, tav. 14 (anfora a Monaco). Combattimento: J. D. Beazley, Black-fig., 1958, p. 529, 55 (oinochòe a Napoli, Stg., 142); id., Red-fig., pp. 13, 138, 102, 155, n. 30 (vasi a Parigi, Londra e al Vaticano). Trascinamento di E. morto: v. vol. i, p. 29; J. D. Beazley, Black-fig., 1956, p. 330, 2 = E. Gerhard, Auserlesene Vasenbilder, tav. 199 (anfora a Londra); J. D. Beazley, Black-fig., p. 361, 13 = K. Bulas, Les illustrations ant. de l'Iliade, fig. 10 (idria a Monaco); J. D. Beazley, Black-fig., p. 362 = Waldhauer, tav. 8 (idria a Leningrado); id., Black-fig., p. 371 = C. V. A., Londra, Brit. Mus., tav. 58,3 (idria a Londra; id., Black-fig., p. 378 = K. Bulas, op. cit., fig. 8 (lèkythos a Borden Wood); id., Black-fig., p. 380 = K. Bulas, op. cit., fig. 9 (lèkythos a Cracovia); Bull. van de Vereniging tot Bevordering der Kennis van de Antieke Beschaving, 29, 1954, 12-15 (tazza di Makron); C. Robert, Die antiken Sarkophagreliefs, ii, 23 (sarcofagi); G. G. Cook, in Journ. Hell. Stud., '94', 39 (rilievo in argilla a Canterbury); L. Bernabò Brea, in Nuovo Didaskaleion, I, 1947, 55 ss. (lampada dell'epoca cristiana); K. Lehmann-Hartleben, in Am. Journ. Arch., 1938, 82 e ss. (calice d'argento di Bernay ed altri monumenti). Riscatto di E.: v. vol. i, p. 30; J. W Graham, The Ransom of Hector on a Melian Relief, in Amer. Journ. Arch., lxii, 1958, p. 313 ss.; I. D. Beazley, Black-fig., p. 95, 7 (anfora al Louvre); id., Red-fig., pp. 39, 59 = Furtwängler Reichhold, tav. 83 (tazza a Monaco); id., Red-fig., p. 124, 38 Arch. Anz., 1937, 185 (cratere ad Atene); id., Red-fig., p. 253, 129 Smith, Der Lewis-Maler, tav. 30 (Coppa a Vienna; id., Red-fig., p. 302, 12 Pottier, tav. 122 (tazza al Louvre); id., Red-fig., p. 679, 29 Wiener Vorlegeblätter, 1890-i, tav. 9 (cratere a Vienna); C. Robert, Die antiken Sarkophagreliefs, ii (sarcofagi); G. Rodenwaldt, Die Kunst der Antike, tav. 545 (calice d'argento di Hoby); Fasti Arch., iii, 1948, 134 (lampada). Pesatura del cadavere: Lehmann-Hartleben, in Am. Journ. Arch., 1938, 82 ss.; Monumenti d. Instit., v, ii; Archäol. Zeitung, xxxvii, 1879, 16 (vasi). Statue: H. Schliemann, Ilios, p. 713 e s.; Troia, p. 245 (su monete). Iliade Ambrosiana: R. Bianchi Bandinelli, Hellenistic Byzantine Miniatures of the Iliad, Olten 1955.

Bibl.: Lehnerdt, in Roscher, I, 2, cc. 1910-1927, s. v. Hektor; Heckenbach, in Pauly-Wissowa, VII, 1912, cc. 2806-2818, s. v. Hektor; F. Studniczka, Kyrene, pp. 194-205; M. P. Girard, in Comptes Rendus de l'Académie des Inscrip. et B. Lettres, 1914, pp. 658-669; K. Bulas, Les illustration ant. de l'Iliade (1929); K. Bulas, in Eos, 34, 1932-33, p. 246 e ss.; Combellack, in Amer. Journal of Philology, 1945, pp. 187-189; Sodano, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia della Università di Napoli, i, 1951, p. 79; D. Maria Bury, in Les Études Class., 21, 1933, pp. 28-48; M. de Marco, in Aevum, XXIX, 1955, pp. 119-123.

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