EUCLIDA (Εὐκλείδας)
Incisore siracusano, vissuto circa fra il 425 e il 387 a. C., e che ha firmato un gruppo di tetradrammi. Questi presentano alcune notevoli varianti dell'effigie di Aretusa, che vi è incisa con sfendone stellata, coi capelli raccolti sull'occipite, sul tipo eumeneo, ovvero uscenti fuori dal largo cerchio sull'alto del capo. La firma di E. si legge anche sull'elm0 dell'effigie di Atena di fronte (v. fig.), tipo che rappresenta la più bella produzione dell'artista, e una delle migliori produzioni della zecca, per quanto tradisca ancora la severità dello stile di transizione, di cui il maestro è il più degno rappresentante. Per le sue peculiarità stilistiche la testa sembra preceda la magnifica effigie dell'Aretusa di Cimone. L'arte di E. si rivela affine a quella di Eumene, con il quale egli ha comuni alcune varianti, mentre per il tipo della sfendone stellata egli si riaccosta a Eveneto e a Cimone. Contemporaneo ancora di questi artisti, solitamente accoppia ai loro rovesci le sue effigie femminili. Un solo rovescio ha firmato E., variante anche questo della solita quadriga siracusana, che qui appare guidata da Demetra cui viene incontro una vittoria volante.
Bibl.: A. Von Sallet, Die Künstlerinschriften auf griech. Münzen, Berlino 1871; R. Weil, Die Künstlerinschriften der sicil. Münzen, Berlino 1884; L. Forrer, Biogr. Notices of Medaillists, II, Londra 1904, s. v.; O. Th. Tudeer, Die Tetradrachmenprägung von Syracus, in Zeitschr. f. Numismatik, 1913; A. Sambon, Incisori siracusani, in Riv. it. num., 1914, passim.