EUFORBIACEE (lat. scient. Euphorbiaceae)
Famiglia di piante Dicotiledoni con fiori generalmente diclini, monoclamidi, diclamidi, aclamidi o apoclamidi; stami in numero uguale ai pezzi del calice o doppio, oppure numerosi o pochi, fino a 1 solo. Pistillo fatto generalmente di 3 carpelli (raramente 2-4 o molti): frutto a capsula che si apre per tre cocche, raramente bacca o drupa. Albume abbondante ed embrione centrale, dritto o curvo. Sono erbe o piante legnose, con foglie sparse spesso stipolate; i fiori sono riuniti in infiorescenze complesse. Spesso contengono lattice in tubi latticiferi.
Comprende circa 4500 specie, che vivono nelle regioni temperate e calde; e si divide nelle seguenti sottofamiglie; Phyllantoideae. Ogni carpello con due ovuli; non vi sono vasi latticiferi: Phyllanthus. - Crotonoideae. Ogni carpello con un ovulo, vasi latticiferi sviluppati o mancanti: Croton, Mercurialis, Mallotus, Ricinus, Aleurites, Jatropha, Hevea, Manihot, Codiaeum, Sapium, Euphorbia, ecc. - Porantheroideae. Ogni carpello con due ovuli. Senza vasi latticiferi. - Ricinocarpoideae. Ogni carpello con un ovulo. Le Euforbiacee munite di lattice sono tutte velenose per i principî acri e irritanti contenuti nel lattice stesso; i semi spesso contengono olî di violenta azione purgativa. Sono medicinali: Croton eluteria, C. tiglium, Mallotus philippinensis, Ricinus communis, Jatropha curcas, Euphorbia resinifera. Hanno importanza industriale per il caucciù contenuto nel lattice: Hevea guyanensis, H. brasiliensis, Manihot Glaziowii.
Sono coltivate a scopo ornamentale: Phyllanthus speciosus, Codiaeum variegatum (dai giardinieri detto Croton); Euphorbia pulcherrima (Poinsettia), E. splendens. I tuberi di Manihot utilissima e di M. dulcis forniscono la tapioca, importante alimento nei paesi tropicali; i semi di Sapium sebiferum forniscono grasso. Nella flora italiana vi sono i generi: Acalypha, Andrachne, Crozophora, Euphorbia, Mercurialis e Ricinus.
Bibl.: V. le monografie sulle varie tribù di Euforbiacee, in A. Engler, Pflanzenreich, Lipsia 1900 segg.: fascicoli 42, 44, 47, 52, 57, 58, 63, 68, 81, 85.