Rivoluzionario croato (n. Zagabria 1825 - m. presso Rakovice 1871); animato da entusiasmi panslavistici si recò (1858) a Pietroburgo dove prese contatto con i circoli slavofili (M. P. Pogodin, A. F. Gil´ferding). Nel 1859 fu a Torino, dove incontrò Cavour e Rattazzi, quindi a Parigi; qui con l'appoggio della diplomazia sarda cercò di impostare con Napoleone III una questione croata come corollario della questione italiana (La Croatie et la Confédération italienne, 1859), entrando in polemica, sulla Perseveranza, con P. Valussi e M. A. Canini per la questione della Venezia Giulia. L'anno successivo poté tornare a Zagabria; costretto a esulare nuovamente a Parigi (1863) e in Italia (1864-66), continuò a sollevare la questione croata, entrando in disaccordo con un altro esule croato, I. Tkalac-Ignjatjević. Amnistiato dal governo asburgico, nel 1867 rientrò a Zagabria; nel 1871 fu fucilato per aver organizzato l'ennesima insurrezione contro l'Austria.