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LABICHE, Eugène-Marin

di Alberto MANZI - Enciclopedia Italiana (1933)
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LABICHE, Eugène-Marin

Alberto MANZI

Commediografo francese, nato il 5 maggio 1815 a Parigi, dove morì il 23 gennaio 1888. Iniziò la sua attività letteraria con un romanzo, La clé des champs (1838), e con un vaudeville, composto insieme con Marc Michel (M. de Coislin ou l'homme infiniment poli, 1838), a cui fece seguire oltre un centinaio di lavori, sempre in collaborazione.

Tutti i suoi lavori hanno caratteri comuni: la rappresentazione di piccoli casi della vita comici o ridicoli, svolti con una sicura visione scenica, un piacevole senso dell'intrigo, un dialogo riboccante di facezie: donde il successo incontrato fra il pubblico borghese. Tra le opere più notevoli, in massima parte vaudevilles, si ricordano: con M. Michel, Edgard et sa bonne (1852), Si jamais je te pince! (1855); con A. Lefranc, Embrassons-nous, Folleville (1850), Le chapeau de paille d'Italie (1851, uno dei più clamorosi successi); con E. Martin, Le voyage de M. Perrichon (1860), La poudre aux yeux (1861), Les vivacités du capitaine Tic (1861); con Delacour, Célimare le bien-aimé (1863), La cagnotte (1864), Le choix d'un gendre (1869); con E. Gondinet, Le plus heureux dec trois (1870); con Duru, Doit-on le dire? (1873), Le prix Martin (1876), ecc. Altri suoi collaboratori furono Th. Barrière, Ph.-F. Dumanoir, É. Augier; anzi quest'ultimo lo indusse a raccogliere la sua opera (Théâtre complet, 1878-79, voll. 10) e a presentarsi all'Académie française, dove fu accolto nel 1880.

Vedi anche
vaudeville Parola francese (forse alterazione di Vau-de-Vire, località della Normandia dove al principio del 16° sec. sarebbero state intonate canzoni satiriche contro la dominazione straniera) che da nome di una canzone popolare, generalmente satirica, passò a indicare le canzoni inserite in un particolare spettacolo ... Georges Feydeau Commediografo francese (Parigi 1862 - ivi 1921), figlio di Ernest-Aimé. Fu autore fortunato e acclamato di vaudevilles (alcuni scritti in collaborazione con M. Desvallières), che si ricollegano alla tradizione ottocentesca della commedia brillante (e non si può non pensare a Scribe e a Labiche). Perfezionando ... Émile Augier Augier ‹oˇʃi̯é›, Émile. - Autore drammatico (Valence 1820 - Parigi 1889). Esordì nella "scuola del buon senso" (nata come tendenziale reazione al Romanticismo) con La ciguë (1844), Un homme de bien (1845), L'aventurière (1848), Gabrielle (1850), tutte commedie in versi imposte su una tesi di morale sociale. ... Antonio Gandùsio Gandùsio ‹-ʃ-›, Antonio. - Attore italiano (Rovigno d'Istria 1875 - Milano 1951); dilettante nella Filodrammatica Romana, entrò a far parte di compagnie regolari nel 1899. Dal 1918 capocomico, nel 1930-31 socio di D. Galli, poi ancora a capo di compagnie proprie. La sua spigliata e disinvolta recitazione, ...
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    Commediografo francese (Parigi 1815 - ivi 1888), accademico di Francia nel 1880. Ottenne i suoi maggiori successi con Un chapeau de paille d'Italie (1850, in collab. con M.-A. Michel), Le voyage de M. Perrichon (1860, in collab. con E. Martin), La cagnotte (1864, in collab. con A. Delacour) in cui seppe ...
Vocabolario
eugènia
eugenia eugènia s. f. [lat. scient. Eugenia, dal nome del principe Eugenio di Savoia (1663-1736)]. – Genere di piante mirtacee, con circa 800 specie, di cui parecchie danno frutti mangerecci, molto profumati, di largo consumo nel Brasile...
eugenìa
eugenia eugenìa s. f. [dal gr. εὐγένεια «buona stirpe», comp. di εὖ «bene1» e tema γεν- «generare»]. – Sinon., oggi poco com., di eugenica.
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