O'NEILL, Eugene
Drammaturgo, nato a New York il 16 ottobre 1888. Figlio del celebrato attore irlandese James O'N., studiò alle università di Princeton (1906-07), Harvard (1914-15) e si laureò in quella di Yale (1926). Ebbe giovinezza avventurosa: viaggiò nell'America Centrale e Meridionale, nell'Africa meridionale, in Inghilterra e per due anni navigò. Dopo essersi occupato d'affari e aver fatto il giornalista, divenne attore. Stabilitosi a Provincetown, si associò con attori locali e cominciò nel 1914 a scrivere brevi drammi. Raggiunse la notorietà con Beyond the Horizon (1919).
Già in quest'opera si nota il duplice aspetto dell'arte di O'N.: realismo talora violento e tendenza immaginativa a crearsi un'esistenza diversa dal reale. In questo dramma i due aspetti non si fondono e il loro contrasto è trattato in maniera piuttosto dilettantesca. Nella maggior parte delle sue opere sono messi in scena degli outlaws; tema fondamentale è la nostalgia dell'oceano e delle sue solitudini, dell'avventura sentita come pienezza e superiorità di vita da individui prepotentemente personali, in cui si attua la self-reliance esaltata dall'Emerson. Questo contrasto è sentito con la grandiosità stessa degli elementi che lo esprimono e ha condotto l'O'N. ad accentuare fortemente ora un amaro realismo (The Straw, 1921; Diff'rent, 1921), ora un'immaginazione romantica (The Fountain, 1923), portandolo verso un simbolismo di profonde risonanze umane. Le sue opere migliori rimangono però quelle in cui elemento reale e fantastico riescono a fondersi pienamente. S0tto questo aspetto, Desire under the Elms (1924) è forse la migliore tragedia della moderna letteratura americana. Il simbolismo ha poi degenerato talvolta in allegorie complicate e oscure ehe hanno spinto l'O'N. verso tentativi tecnici nuovi e audaci. Già The Emperor Jones (1920) e The Hairy Ape (1922, in cui si sente l'influsso dell'espressionismo tedesco e in cui l'allegoria mette alle Prese in uno stesso individuo il bruto e l'angelo, con la sconfitta di quest'ultimo) sono successioni di scene non divise in atti e formate quasi esclusivamente da monologhi spesso lirici; la novità dei tentativi si accentua in The Great God Brown (1925), dove l'uso delle maschere vuole esprimere la differenza tra l'individuo reale e ciò che egli appare nella società umana. In Strange Interlude (1927) l'O'N. infrange tutte le regole di tempo e spazio per seguire solo la fantasia: sono nove atti in cui è spesso riesumato il vecchio espediente delle battute in disparte; l'O'N. ha ricorso anche a sdoppiamenti delle parti, nei quali l'attore che parla dà a sé stesso la risposta del suo individuo interiore. Nei drammi dell'O'N. i personaggi, quasi sempre esseri primitivi, parlano spesso in dialetto; la prosa è piena di spezzature, ma molto sottilmente plasmata in modo da secondare l'interno ritmo emotivo. Nonostante il suo umorismo e la violenta satira (in parte di derivazione letteraria: H. L. Mencken), l'O'N. è fondamentalmente un poeta lirico, portato a esprimersi in forma drammatica per la maniera vivacemente dialettica con cui concepisce la vita. Per la bellezza di molti suoi drammi e per l'audacia dei tentativi tecnici, egli è il solo drammaturgo americano vivente che abbia raggiunto una risonanza nazionale e internazionale. Ha vinto tre volte il premio Pulitzer: nel 1920 (Beyond the Horizon), 1922 (Anna Christie), 1928 (Strange Interlude).
Opere ed ediz.: Oltre alle citate: The Moon of the Caribbees and Other Plays of the Sea (1919); Gold (1921); The First Man (1922); Welded (1923), in cui è sensibile l'influsso di Strindberg; Marco Mielions (1924); Lazarus Laughed (1926); Dynamo (1928); Mourning Becomes Electra (1931), trilogia. Una ristampa delle opere è stata fatta a Londra (1924 segg.). È anche in corso di pubblicazione l'altra raccolta Plays (Londra 1925 segg.).
Bibl.: E. Boyd, Portraits, Real and Imaginary, Londra 1924; G. J. Nathan, Materia critica, New York 1924; Th. H. Dickinson, Playwrights of the New Amer. Theatre, Londra e New York 1925; A. H. Quinn, A Hist. of the Amer. Drama, ecc., voll. 2, Londra 1927, pp. 320-22; D. Karsner, Sixteen Authors to One, New York 1928; J. T. Shipley, The Art of E. O'N., Washington 1928; H. B. Clark, E. O'N., New York 1929; A. Levinson, Figures américaines, Parigi 1930.