eugenetica (o eugenica)
Controversa teoria che si propone di ottenere un miglioramento della specie umana, attraverso le generazioni, in modo analogo a quanto si fa per gli animali e le piante in allevamento, distinguendo i caratteri ereditari in favorevoli, o eugenici, e sfavorevoli, o disgenici, e cercando di favorire la diffusione dei primi (e. positiva) e di impedire quella dei secondi (e. negativa).
La valorizzazione dell’e. positiva, da parte dei regimi totalitari del Novecento, portò alla teorizzazione dell’utilizzo dell’e. per affermare la superiorità di tipi o di razze, con conseguenze gravissime. Questi precedenti storici hanno di fatto posto limiti bioetici molto precisi alle pratiche di e. positiva, che può realizzarsi, per es., attraverso tecniche di clonazione umana (oggi proibite dalla generalità dei Paesi) che mirano a riprodurre individui con lo stesso patrimonio ereditario, quando esso risulti particolarmente favorevole.
Diversi e di altro valore sono gli studi attuali sull’e. negativa che, grazie alle tecniche di ingegneria genetica, consentono di individuare e limitare la trasmissione di gravi malattie ereditarie al fine di ridurne la frequenza nelle generazioni successive. Quindi l’e. negativa si limita al trattamento dei caratteri patologici e solo di quelli che hanno modalità di trasmissione ereditaria chiaramente definite.